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Veeam Software, risultati 2017 da record puntando al miliardo di dollari. Albert Zammar fotografa la situazione della Region Semea

827 milioni di dollari di ricavi, in crescita del 36% rispetto al 2016. Aumentati del 500% gli ordini oltre il milione di dollari e il quarto trimestre ha registrato un incremento del 48%. E’ vicino il traguardo del miliardo di dollari. Albert Zammar, VP Semea di Veeam Software, commenta il momento positivo generale e della Region che guida

Cloud
Il migliore esercizio fiscale nel decennio di storia aziendale. E’ quello del 2017 di Veeam Software, chiuso lo scorso 31 dicembre che, superando le aspettative, ha messo a segno ricavi per un valore di 827 milioni di dollari, in crescita del 36% rispetto al 2016. Nel quarto trimestre l’azienda ha registrato il 38esimo trimestre consecutivo con una crescita a doppia cifra.
Un risultato ottenuto grazie alla continua spinta innovativa dell’azienda, focalizzata su soluzioni di Availability for the Always-On Enterprise per garantire la disponibilità dei carichi di lavoro virtuali, cloud e fisici.Trapela in modo evidente la soddisfazione di Peter McKay, Co-CEO and President di Veeam nel commentare le performance aziendali: “In tutto il mondo le aziende stanno affrontando una diffusione massiccia di dati, e il bisogno di assicurare l’availability dei dati e delle applicazioni, attraverso un complesso ambiente multi-cloud, non è mai stato così. Abbiamo continuato ad avere successo nel mid-market e, al contempo, ad espanderci nel settore Enterprise; questo sarà uno dei focus principali nel futuro. La crescita costante a doppia cifra di Veeam corrisponde al calo dei vendor legacy. La nostra leadership e il nostro trend positivo nel fornire la disponibilità di qualsiasi applicazione, dato e su qualsiasi cloud ci consentirà di diventare entro il 2018 una software company da un miliardo di dollari”.
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Peter McKay, Co-CEO and President di Veeam Software
Obiettivo quello del traguardo del miliardo di dollari più volte annunciato, che, viste le dinamiche di crescita aziendale, sembra essere più che raggiungibile. “Nel 2017, e specialmente, nell’ultimo trimestre dell’esercizio, abbiamo messo in atto i nostri piani, con l’obiettivo di raggiungere il miliardo di ricavi entro la fine del 2018, e i risultati valgono più di mille parole. Le nostre alleanze si sono rafforzate, come con HPE, Cisco e NetApp, con oltre 100 milioni di ricavi derivanti da queste collaborazioni. Abbiamo ampliato i nostri team in tutto il mondo, tutto ciò ha contribuito alla realizzazione del nostro successo”, aggiunge McKay. 

I fatti salienti del 2017
Tra i fatti che hanno contribuito al successo aziendale da segnalare la chiusura di numerosi ordini dal valore di oltre 500mila dollari nel 2017 che negli ultimi sei anni sommati, raggiungendo un incremento del 62% anno su anno in ordini da grandi aziende e l’aumento del 500% anno su anno in ordini dal valore di oltre 1 milione di dollari: oggi oltre il 57% delle Forbes Global 2000 e il 74% delle Fortune 500 sono clienti Veeam.
A livello mondiale l’azienda conta oggi 282.000 clienti, con una media di 4.000 nuovi clienti ogni mese. Tra i clienti entrati nel novero dell’azienda a livello mondiale nel 2017 da segnalare nomi quali The Ameritas Life Insurance Company, BankservAfrica, Follett, LLC, SkullCandy, Bupa Dental e Industrial Scientific.
In termini di organico Veeam ha assunto più di 1.000 dipendenti nel corso dell’anno, ponendo un forte accento sulla formazione del personale al fine di creare le migliori competenze sul mercato. In termini di riconoscimenti Veeam è stata nominata da Gartner nel quadrante di giugno 2017 Magic Quadrant for Data Center Backup and Recovery Solutions per il secondo anno consecutivo. L’azienda ha migliorato la propria Completezza della visione e abilità di esecuzione nel quadrante Leader.
Sul fronte dell’offerta il 2017 ha visto il lancio aziendale più importante dell’azienda con la release di Veeam Backup for Microsoft Office 365, Veeam Agents, Veeam Availability Console e Veeam Availability Suite 9.5 Update 3, con  gestione integrata dell’agent, consentendo a Veeam di proteggere qualsiasi applicazione, dato e cloud. La nuova Veeam Availability Platform oggi quindi supporta i carichi di lavoro fisici, virtuali e cloud con Veeam Availability Suite 9.5 Update 3, consentendo alle aziende di abbandonare le soluzioni di backup legacy complesse e costose. Nel 2017 le vendite della Veeam Availability Suite sono cresciute del 48%. 

La forza propulsiva del cloud
Il cloud computing, su cui l’azienda sta focalizzandosi da alcuni anni rappresenta il segmento con la crescita più rapida del business aziendale negli ultimi nove trimestri. Nell’esercizio 2017 la crescita del business cloud è stata del 50% su anno precedente, con un incremento dei ricavi del 57% da cloud nel quarto trimestre e più di 1,1 milioni di VM protette con i servizi cloud da partner Veeam Cloud & Service Provider (VCSP). La fotografia mondiale odierna mostra quasi 18.000 partner VCSP, con oltre 1.200 nuovi provider nel 2017. Un riconoscimento in questa direzione riguarda l’inclusione nella classifica delle migliori 100 aziende cloud private, pubblicata da Forbes in collaborazione con Bessemer Venture Partners (Forbes 2017 Cloud 100). La spinta verso il paradigma cloud è molto forte e sarà uno dei driver principali della filiale italiana, come sottolineato da Albert Zammer in un incontro informale pre natalizio, prima della chiusura anno.   

La vista sull’area Sud Mediterranea, con focus sull’Italia
E’ Albert Zammar, Vice President Semea di Veeam Software, a fornire lo spaccato della Region di cui è a capo: “In generale, la Region Mediterranea – Iberia, Italia, Israele, Grecia, Cipro e Malta -  è cresciuta molto bene, nell’ordine del 35%, con solo la Turchia con tassi leggermente più bassi (26%) perché sta scontando la svalutazione della moneta. In Italia la filiale sta vivendo un momento molto interessante, con una crescita del 32% anno su anno così come la penisola Iberica. Oggi sono poche le aziende nel nostro settore che riescono a riportare tassi di crescita di questo tipo”.
Come numerica clienti in Italia la filiale conta oltre 17 mila clienti, 9.000 in Iberia (8.000 Spagna e il resto Portogallo), Israele (2000), oltre 300 a Cipro, circa 500 in Grecia e 300 a Malta – aziende che spaziano dalle grandi realtà fino a imprese di taglio PMI. E’ una azienda all’attenzione degli analisti del mercato: “Il mercato del backup & recovery cresce a tassi del 6-7% all’anno mentre Veeam riporta tassi di crescita superiori al 30% a livello mondiale. Come visto, Gartner ha iniziato a includere Veeam nel Quadrante Magico solo cinque anni fa; i primi tre anni Veeam è entrato nel quadrante Visionari e da due anni a questa parte è tra i Leader, guadagnando sempre posizioni rispetto ad altri competitor che rimangono stazionari o perdono quota. Così procedendo non è detto che il 2018 si preannunci come l’anno della prima posizione”.
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Albert Zammar, Vice President Semea di Veeam Software
Zammar per l’esercizio 2018 appena iniziato ha obiettivi ambiziosi: La focalizzazione sull’area Mediterranea sarà maggiore. In Israele esiste un mercato molto ricettivo per Veeam, l’idea è di spingere l’acceleratore e accrescere la focalizzazione nelle altre country come la penisola iberica dove sarà rafforzata la parte di canale”. Non da meno inoltre la focalizzazione sulla struttura di canale italiano (ne parleremo a breve su ChannelCity, ndr) – braccio armato del vendor verso i clienti da cui passa tutta l’offerta e ulteriore focalizzazione sul business cloud, come visto un ‘must’ a livello mondiale. “Il 2018 sarà finalmente l’anno del business cloud, con crescite sostenute, agevolate da forti spostamenti dei workload nel cloud nelle sue diverse espressioni: pubblico, privato, ed ibrido. Da parte sua Veeam ritiene che la maggior parte delle aziende si doterà di architetture di cloud ibrido e che l’accesso a infrastrutture dei cloud provider sarà sempre più sfruttato”.
Secondo Zammar l’accelerata sul cloud deriva dal potenziamento delle infrastrutture e dai servizi cloud dei cloud provider ma, in generale, anche dalla maturità e dalla maggior affermazione del modello del cloud in sé: “Si assiste a un passaggio sempre più diffuso e veloce dal modello on premise al cloud. Si affermerà sempre più la logica ‘pay as you grow’ con un modello di subriscrition a tempo, favorendo una grande flessibilità di utilizzo delle licenze software. Non sarà uno ‘switch’ improvviso dall’on premise al cloud, ma un passaggio graduale con il cloud che nel tempo diventerà il paradigma predominante. Il cloud infatti è diventato una delle principali priorità dei Cio; tra gli altri trend trend tecnologici su cui si percepisce grande interesse da parte dei Cio vi sono inoltre l’Intelligenza Artificiale e l’IoT, senza perdere di vista il fenomeno Blockchain. Tutti aspetti che  comportano inevitabilmente una crescita esponenziale dei dati e, soprattutto, la necessità di gestirli, di analizzarli e renderli disponibili in tempo reale”.  

Sarà l’anno dell’Always-On Cloud
Cloud al centro, senza ombra di dubbio, tutto ruota intorno a questo paradigma,
che chiede anche maggiore focalizzazione dei partner: “Le aziende si affidano sempre di più al cloud per garantire la semplicità e l’efficienza richiesta da clienti e partner: ciò significa che la protezione e l’availability dei dati continuano ad essere un tema cruciale per il top management. Qualsiasi azienda anche con la migliore piattaforma di customer intelligence basata sull’Intelligenza Artificiale, se non è disponibile nei confronti dei propri fruitori è destinata ad essere sminuita”, ribadisce Zammar.


cloud
Sono quattro gli elementi principali relativi al cloud che caratterizzeranno il 2018: il passaggio al cloud richiede sempre più spesso un approccio multi-cloud e un corrispondente portfolio di strumenti gestionali e operativi, e i fornitori  i fornitori di software ne sono consapevoli: Nessuna singola piattaforma cloud può essere perfetta per tutti i carichi di lavoro. Gli strumenti e le piattaforme di gestione continueranno ad evolversi e fornire un’integrazione senza interruzioni tra i vari cloud. Non è più una questione di ‘se’ ma di ‘quando’ e soprattutto di ‘come’; il vero punto di discussione diventa infatti  la piattaforma da utilizzare; le applicazioni cloud-native si moltiplicheranno man mano che le imprese di tutte le dimensioni e gli ISV perfezioneranno la loro capacità di definire e fornire applicazioni/soluzioni concepite e architettate per sfruttare al meglio le piattaforme cloud; i servizi di database su scala cloud (per esempio Azure Cosmos, Google Cloud Spanner e i servizi di AWS) consentiranno alle applicazioni hyper-scale, altamente distribuite e mission-critical di diventare realtà, ed accresceranno ulteriormente la propensione ad inserire dati e analisi in ogni applicazione distribuita nel cloud; si affermerà sempre di più l'Intelligenza Artificiale abilitata attraverso le piattaforme cloud: “Siamo agli inizi, ma tecnologie come Alexa, Cortana e Siri stanno dimostrando la potenza e il potenziale impatto dell'IA nella quotidianità di ciascuno di noi. Per le aziende, le capacità di apprendimento automatico, alimentate da petabyte di dati e risorse di calcolo veloci influenzeranno le esperienze dei consumatori, la ricerca biotecnologica, la modellazione finanziaria e una miriade di altre applicazioni”.  

Il ruolo di Veeam
Cloud Computing, Big Data, IoT, Intelligenza Artificiale
sono processi tecnologici che richiedono un’infrastruttura con capacità di calcolo molto importanti. Da parte sua Veeam rende le infrastrutture fruibili in maniera semplice, facilmente recuperabili e con capacità di ripristinare il servizio (RPO) in pochi secondi. Una questione di alta disponibilità, intesa come capacità di ripristinare l’infrastruttura in caso di guasto in pochi secondi: “Tutte le aziende che hanno a che fare con dati e informazioni e applicazioni pretendono di avere la disponibilità e la capacità di estrazione di questi quando vogliono e dove vogliono. Ritengo comunque che siamo solo all’inizio del cambiamento derivato dal cloud computing. AI e Machine Learning hanno già un loro peso sul marketing e sulle vendite sintetizzando i Big Data e le analytics. Molto presto sarà anche necessario garantire la disponibilità dei dati e dei servizi attraverso diversi tipi di cloud”. Non manca l’interesse sul tema della blockchain perché consente di tracciare i passaggi degli oggetti; per esempio la tracciabilità degli alimenti nell’agroalimentare e quella dei farmaci nel farmaceutico. In realtà la mia sensazione è che da parte della PA ci sia ancora un certo scetticismo e molte perplessità sulla mancanza di un’autorità centrale di controllo o di un ente certificatore”.
Zammar parla altresì di Industria 4.0 e più in generale di Digital Transformation: “Non percepiamo ancora ingenti investimenti; l’Italia è costituita da tante piccole imprese gestite in modo imprenditoriale e non manageriale e quindi si fa ancora fatica in queste aziende fare capire che l’IT fa rima con business, la sensibilità nell’impresa manifatturiera è ancora bassa. Bisognerebbe fare il salto di paradigma con nuovi profili  che che vedono l’IT come strategica. Il ‘mood’ positivo però c’è; così come ci sono attenzione e anche iniziative concrete, ma la tipica azienda italiana va a rilento, rimane ancora un problema culturale. La Digital Transformaton è comunque in atto; ci vuole ancora tempo, anche se  sono stati fatti tanti passi avanti da parte del Governo. La strada da fare è ancora tanta ." 

L’indipendenza dall’hardware
Un punto fermo della strategia aziendale è e rimane l’indipendenza dalle piattaforme tecnologiche: “Piuttosto che imporre noi un appliance integrato ci appoggiamo a partner tecnologici che forniscono appliance best of breed: oggi fanno partner dell’ecosistema dei partner tecnologici con cui lavoriamo Cisco, HPE e più di recente NetApp. La nuova Veeam Availability Suite 9.5 Update 3, permette altresì a Veeam di integrarsi con IBM Spectrum Virtualize, estendendo così le capacità di integrazioni snapshot a IBM Storwize e qualsiasi SAN Volume Controller basato su array storage, compreso Lenovo Storage V Series. 
Veeam ha inoltre lavorato all’integrazione tecnologica con storage di vendor quali Infinidat e Nutanix e Pure Storage cercando di essere sempre più aperta alle scelte dei clienti e alle tecnologie che il mercato vede come vincenti", conclude Zammar.
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