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La BI Self Service di Qlik

Interfaccia intuitiva, tecniche di visualizzazione avanzate, possibilità di creare applicazioni in modalità drag-and-drop. Ecco la BI 2.0 di Qlik Sense

Trasformazione Digitale
Interfaccia intuitiva, capacità di integrazione dati multisource, tecniche di visualizzazione avanzate, possibilità di creare applicazioni attraverso un'esperienza drag-and-drop e produrre analisi, report interattivi e dashboard utili al processo decisionale e all’operatività del business. Con l’introduzione di Qlik Sense, Qlik (azienda svedese fondata nel 1993 oggi quotata al Nasdaq e una presenza geografica globale) aggiunge un nuovo tassello alla sua offerta in ambiente di Business Intelligence. Obiettivo, andare a colmare la domanda di BI aziendale ancora non pienamente soddisfatta dall’offerta.

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Quello che si mette a punto con Qlik Sense è un ambiente del tutto informale rispetto ai classici strumenti di BI dedicati primariamente a una creazione di un supporto decisionale e analitico  strutturato. Nasce nel solco di quello che negli anni è stato etichettato come BI 2.0, coerentemente con quello che è stato il movimento web 2.0. In buona sostanza l’intento è quello di mettere nelle mani degli utenti - su un qualsivoglia endpoint oggi ipotizzabile - fisso e mobile, sia esso notebook, tablet o smartphone - una soluzione di grande potenzialità nascondendo l’intrinseca complessità di un tradizionale ambiente di analisi dei dati; con grande semplicità permettere di fare del data discovery, dando agli utenti la possibilità di liberare la creatività e formulare nuova conoscenza attraverso la manipolazione di dati che una volta erano costretti all’interno di una formulazione reportistica molto rigida.

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Uno strumento come Qlik Sense punta dritto dritto a quell’utenza che ha sinora utilizzato Excel, quei milioni di persone che nel mondo - all’interno di piccole, medie e grandi organizzazioni - costruiscono i loro report, analisi, tabelle cercando di trarre il massimo vantaggio da un tool di BI che, afferma Francesco Del Vecchio, presales director di Qlik in Italia, presenta ancora molti limiti”.“
La vision di Qlik Sense si basa sulla convinzione che chiunque, all’interno di un’azienda debba essere messo nella condizione di poter creare in modo semplice dashboard dinamiche utili per esplorare i dati e scoprire informazioni strategiche significative. "Quando abbiamo deciso di creare Qlik Sense – dice Rosagrazia Bombini, VP & Managing Director di Qlik per l’Italia - abbiamo immaginato un mondo in cui dipendenti aziendali, senza particolari competenze in ambito informatico, potessero, da qualsiasi dispositivo, creare rapidamente analisi dal grande impatto visivo per esplorare teorie, dimostrare ipotesi e scoprire nuove tendenze in grado di mutare la direzione del proprio business”.
Insomma dalla BI per pochi eletti a un BI allargata, così come successo con l’innovazione del web 2.0 che ha portato al web self service, mettendo in condizione il singolo utente di creare una personale dimensione su internet avvalendosi di blog, tool e piattaforme di social network che sono poi in parte state riproposte in chiave enterprise.
Pur esistendo la possibilità di scaricare gratuitamente la versione desktop gratuita, il vero punto di forza di Qlik Sense sta nella piattaforma, centralizzabile on premise o in cloud (si appoggia ad AWS) che permette di aver una governance complessiva dei dati, punto su cui il management di Qlik insiste particolarmente in quanto lo ritiene uno dei veri punti di forza rispetto a Excel, e utilizzare come endpoint un qualsiasi dispositivo, fisso mobile.
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