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IoT, vedi alla voce economia digitale

Cisco e Iot: evoluzione ed espansione di internet come tecnologia in grado di metabolizzare un universo sempre più vasto di componenti

Trasformazione Digitale
L’evoluzione della tecnologia wireless, la disponibilità di dispostivi mobili e la possibilità di rendere smart, intelligenti e connessi oggetti di ogni ordine e grado così come persone, vedi il crescente progresso della tecnologia wearable, attraverso sensori e chip embedded, con la seguente disponibilità di dati, è la premessa per l’acquisizione di nuovi dati e informazioni. E’ l’internet delle cose o l’internet of everything, l’ennesimo salto evolutivo di Internet che configura la possibilità di realizzare un’economia digitale che supera di gran lunga i confini della dimensione di rete attuale. Questa è l’affermazione che viene spontanea dopo aver seguito l’evento Internet of Everything Italian Forum promosso in questi giorni da Cisco.
“La possibilità di connettere in modi inesplorati persone, processi, dati e cose sta creando opportunità di crescita e innovazione, con un impatto che paragonabile a una nuova rivoluzione industriale, in grado di cambiare il volto dell’economia e della società”, afferma Agostino Santoni, AD di Cisco Italia. IoT uguale rivoluzione digitale? Sì/no. Io sono dell’idea che sia un’evoluzione ed espansione di Internet come tecnologia in grado di metabolizzare un universo sempre più vasto di componenti, non solo computer, ma oggetti e persone, in una dimensione di che determina la generazione di dati e la configurazione di processi più allargati ed estesi. La vera rivoluzione è stata internet, tutto il resto è assimilabile a una storia evolutiva di internet e l’IoT non è altro che la conseguenza di un processo iniziato alla fine degli anni sessanta (del secolo scorso!!!!) la cui spinta propulsiva non si è ancora arrestata.
Cosa contribuisce alla nascita di un mercato IoT? Da una parte la disponibilità di tecnologia di accesso wireless con velocità e larghezza di banda comparabile a quella wireline, dall’altra disponibilità di tecnologie di processore sempre più performanti e miniaturizzati, la legge di Moore è sempre valida. E poi, ancora, la possibilità di trattare volumi eterogenei di dati in quella dimensione comunemente definita Big Data. Il tutto in un contesto caratterizzato dal trasferimento di crescenti capacità infrastrutturali di computing in cloud. Cos’è tutto questo se non quello che ormai viene comunemente definito economia digitale, in cui convergono i fondamentali del nuovo conglomerato tecnologico, IoT, Mobile, Big Data, Cloud, elementi indissolubili della nuova frontiera di mercato?
Se l’intento di Cisco è parlare di IoT, così come accaduto nella seduta plenaria, ci si accorge che si finisce a parlare di un universo che trova un suo comune denominatore nell’accezione di un mercato digitale globale. Da un punto di vista teorico le opportunità per creare nuove applicazioni e processi, nuovi prodotti e servizi, è illimitato. Da un punto di vista pratico, quanto tutto questo possa essere attualizzato dipende dalla capacità di innovazione del mercato e delle imprese.
Esiste anche un'importante riflessione in merito a quanto emerso dal recente evento Cisco, in particolare dalla vista allo spazio espositivo: IoT o nuova economia digitale è un qualcosa che estende il perimetro di utilizzo della classica Information Technology, non più esclusivamente a supporto di una trasformazione all’insegna di una maggiore produttività dell’infrastruttura di sistema informativo, ma tecnologia dedicata alla creazione di servizi che nascono dall’acquisizione di dati che esistono nell’ecosistema di riferimento del business aziendale, ma che non sono ancora parte integrante del DNA d’impresa.
Gianluigi Castelli, Gilberto Ceresa, Silvio Fraternali, Paola Petroni, rispettivamente CIO di Eni, Fiat Chrisler, Intesa Sapaolo ed Enel, ospiti dell’evento, hanno brevemente parlato di quanto l’IoT sia parte di nuovi investimenti e sviluppi. Tutti, in qualche modo, hanno progetti e iniziative, realizzati e in divenire, che fanno riferimento alla nuova frontiera tecnologica: creazione di nuovi servizi e trasformazione digitale dell’impresa, tipicamente operatività on-field che viene digitalizzata grazie a disponibilità di reti e dispositivi mobile.
Mi piace l’affermazione di Gianluigi Castelli che vede l’IoT come parte di un più ampio disegno che ha come obiettivo la realizzazione di una digital enterprise che coinvolge l’intera stratificazione di applicazioni, dati e processi della compagnia oil & gas. Cloud, mobile, Big Data come unicum tecnologico che crea le premesse per la costituzione di un’organizzazione d’impresa più avanzata e non solo orientato a obiettivi di produttività, ma di miglioramento e sviluppo di nuovo business e competitività.
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