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Nei servizi finanziari vince il digitale

Secondo una ricerca Fujitsu esiste sempre più disponibilità nei confronti di servizi digitali innovativi in grado di semplificare la vita

Mercato e Lavoro
Secondo il sondaggio promosso da Fujitsu il digitale ricopre un ruolo sempre più preponderante nelle interazioni con banche e assicurazioni, con oltre un terzo del campione (37%) che minaccia di abbandonare quei provider che non dovessero più continuare a proporre tecnologie aggiornate.

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"Per quanto i mezzi di pagamento tradizionali siano sempre diffusi (il 44% dei consumatori continua a utilizzare quotidianamente il contante) stanno tuttavia salendo alla ribalta nuovi metodi di pagamento digitali, affermano gli autori della ricerca. I consumatori stanno dimostrando di essere ricettivi nei confronti di servizi innovativi in grado di semplificare la vita, tanto che il 32% paga già attraverso dispositivi mobili, il 22% ha adottato tecnologie wearable e il 20% utilizza le criptovalute, in particolare nell'Europa orientale dove quest'ultima tecnologia è sfruttata dal 44% degli intervistati".

“Il cliente di oggi non è più restio di fronte alle novità, spiega Francois Fleutiaux, Senior Vice President e Head of Sales, EMEIA di Fujitsu. È invece disposto ad abbracciare l'innovazione quando rende l'interazione più comoda. Può ignorarne l'esistenza finché non gli viene proposta, ma è questo il modo in cui la tecnologia sale alla ribalta: è il motore che spinge in avanti le aspettative dei consumatori, e il settore finanziario deve essere all'altezza di questo nuovo ritmo di cambiamenti”. 

Questo atteggiamento progressivo da parte dei consumatori ha condotto anche a un cambiamento nelle aspettative verso i provider di servizi finanziari e a una disposizione ad acquistare da essi un maggior numero di proposte, fatto che rappresenta un'enorme opportunità per i provider esistenti. Un intervistato su tre si è infatti detto pronto a considerare la possibilità di estendere il rapporto fino ad acquistare l'energia per la propria abitazione; la stessa percentuale è interessata ai servizi di storage dei propri dati personali, mentre il 30% sarebbe disposto ad acquistare servizi broadband dalla propria banca o compagnia assicuratrice. Eppure, insieme a questa apertura da parte dei consumatori, arriva anche un allarme nei confronti dei provider tradizionali. Già un quinto degli intervistati ha infatti dichiarato di essere disposto ad acquistare servizi bancari o assicurativi da potenziali fornitori alternativi come Google, Amazon o Facebook. 

Questo atteggiamento di apertura verso il digitale si estende anche alle interazioni quotidiane con le banche. L'online banking costituisce il canale più diffuso in tutta Europa, dove tre persone su quattro lo utilizzano almeno una volta alla settimana. Eppure i canali tradizionali, per quanto stiano riducendo la propria presenza al confronto, rappresentano ancora lo strumento scelto da un enorme parco clienti: il 34% di essi si reca presso la propria agenzia almeno settimanalmente, mentre il 36% si rivolge alla propria banca per telefono. “Per quanto non vi sia dubbio che ci stiamo spostando verso un mondo digitale, questo non significa che i canali tradizionali siano morti”, ha sottolineato Fleutiaux.

“Per i consumatori, il digitale implica semplicemente un nuovo modo per comunicare con la propria banca, il proprio assicuratore o il proprio retailer preferito, qualunque sia l'esigenza. I metodi ‘tradizionali’ e le interazioni face-to-face hanno ancora una ragione d'essere nel panorama bancario e assicurativo moderno. I provider che avranno successo saranno quelli capaci di modernizzare il proprio backoffice per integrare tutti questi vari canali in modo da creare le ‘banche e assicurazioni del futuro’ in grado di offrire ai propri clienti tutte le opzioni possibili”.

“Il settore dei servizi finanziari deve continuare a far leva sul proprio successo digitale e impegnarsi a innovare senza sosta. Per avere successo e resistere di fronte a una concorrenza crescente bisogna investire nella modernizzazione delle proprie infrastrutture e prendere parte a iniziative collaborative all'interno del settore per favorire l'innovazione”, ha concluso Fleutiaux. “Lavorando con i propri fornitori e con le altre realtà del propri settore, banche e assicurazioni possono garantire la diffusione di massa di nuovi canali, servizi e tecnologie. In fondo ciò che i consumatori chiedono è un'evoluzione: l'attuale settore dei servizi finanziari deve collaborare per poterla offrire o rischia di finire dimenticato”. 

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