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K5, la piattaforma cloud di Fujitsu per accelerare l'innovazione

Ridurre la complessità, accelerare l’innovazione e migliorare il time to market nella creazione di nuovi servizi di business cloud

Cloud
Con l'obiettivo di rendere disponibili risorse infratrutturali coerenti con le esigenze dei clienti enterprise interessati a coniugare vecchia e nuova IT in una dimensione ibrida, Fujitsu ha oggi annunciato Cloud Service K5, piattaforma basata su OpenStack che, secondo quanto affermato da Duncan Tait, Director e Corporate Executive Officer, EVP e Head of EMEIA di Fujitsu, costituisce un importante elemento per aiutare i clienti in un percorso di trasformazione digitale.

Disponibile in quattro modelli – public cloud, virtual private hosted, dedicated e dedicated on-premise con livelli di disponibilità five nine, SLA e servizio di assistenza di livello enterprise conforme a requisiti mission critical - K5, già operativo in Giappone, verrà introdotto in Gran Bretagna nel mese di luglio, seguito da Finlandia a ottobre, Germania a novembre e Spagna all’inizio del 2017. Nel 2017 continueranno i rilasci a livello globale, con nuovi data center K5 a Singapore, in Australia e negli Stati Uniti.

Elemento fondante di K5 è MetaArc, la Digital Business Platform o Meta Architettura che Fujitsu rende disponibile ai clienti per poter trarre vantaggio dalle implicite opportunità della nuova dimensione digitale quali Big Data, mobilità aziendale e IoT consentendo una rapida ed effettiva implementazione di nuovi ambienti IT ibridi abilitando erogazione di nuovi servizi  sul mercato.


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Fujitsu Cloud Service K5 - spiega Duncan - permette ai clienti di accogliere la trasformazione digitale, combinando i vantaggi economici dell’open source con la solidità dei sistemi aziendali e una grande ricchezza di servizi. Fujitsu sta facendo un investimento significativo in questa piattaforma e nei suoi servizi di digitalizzazione, per assicurare che i sistemi legacy possano essere completamente integrati nelle nuovi applicazioni cloud-native”.

K5 non nasce all’improvviso, è il frutto di un percorso, già avviato nel corso degli anni, che ora viene in qualche modo sistematizzato. Ed è un work in progress, nel senso che attorno a quanto oggi viene reso disponibile andranno nel tempo integrate tutta una serie di nuove componenti. In questa prospettiva va per esempio letta la recente acquisizione della francese UShareSoft, società nata nel 2008, con clienti in Europa, Giappone, Asia e Stati Uniti, che offre soluzioni per automatizzare i processi di creazione, migrazione e governance applicativa in un ambiente multi-cloud.

L’integrazione tra i due ecosistemi, quello esistente e in quello di nuova generazione, è quindi l’assunto di fondo da cui nasce l’impostazione di K5. Fornire un punto di convergenza che possa essere implementato attraverso una molteplicità di approcci, public cloud, vitual private hosted oppure in una logica privata off e on premise a seconda delle differenti volontà che possono essere espresse dalle imprese.


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