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Gli sviluppi di Comarch verso il presente e il futuro digitale

Presente anche in Italia da oltre un anno, la società polacca sta allargando il proprio raggio d’azione dalle applicazioni per settori verticali a nuovi comparti, come l’Internet of Things e la mobility avanzata.

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Non è semplice riassumere in poche battute quello che fa Comarch e nemmeno standardizzarlo in nomi di prodotti o tecnologie. L’azienda polacca, fondata a Cracovia nel 1993 dal professor Janusz Filipiak (tutt’oggi presidente e Ceo, dopo una lunga carriera universitaria) ha scelto dall’inizio di organizzare le proprie attività per mercati verticali, partendo da telecomunicazioni, finance, Pubblica Amministrazione e servizi, per poi estendersi alla sanità, al Crm, alla geolocalizzazione e, più di recente, all’Internet of Things.
La sede centrale di Cracovia occupa uno spazio già vasto, ma ancora in espansione e il recente Comarch User Group 2016 è servito per far capire a clienti e partner come l’azienda sia oggi concentrata sugli sviluppi della trasformazione digitale, in molta parte seguiti con soluzioni e tecnologie realizzati all’interno dei propri laboratori di ricerca (23,4 milioni di euro investiti in R&D nel 2015, a fronte di un giro d’affari di 270,4 milioni di euro). Gli ambiti di questi sviluppi sono estremamente diversi e comprendono tecniche avanzate per definire programmi di customer loyalty, controllo remoto dei pazienti per le strutture sanitarie, tecnologie a supporto del rafforzamento dei servizi mobili per gli operatori Telco, accesso sicuro con la biometria per le banche, progetti di diffusione e condivisione di informazioni nell’ambito dei distretti urbani.
L’azienda, che da oltre un anno è presente direttamente anche in Italia, fonda il proprio modello di crescita sulle competenze interne e sulla capacità di costruire e seguire progetti end-to-end, occupandosi degli aspetti tecnologici, della consulenza pre e post implementazione, dei rapporti con i clienti gestiti in modo diretto. Storicamente, la società ha costruito la propria forza (in patria, soprattutto, dove tutt’oggi realizza poco meno della metà del proprio fatturato) soprattutto nei settori delle telecomunicazioni (un quarto del giro d’affari 2015) e del finance, ma oggi punta molto sugli sviluppi tecnologici collegati all’Internet of Things, alla mobility e alla digitalizzazione.

Ricerca interna e prospettive dell’IoT

Molta attenzione viene posta al mondo dell’healthcare, non semplicemente con la proposta di soluzioni per esempio, per il monitoraggio remoto dello stato di salute di specifiche categorie di pazienti (malati cronici, donne in gravidanza e simili), ma anche con una capacità di test “in loco”, che ha portato a creare, nel quartier generale di Cracovia, un vero e proprio ambulatorio medico aperto al pubblico, dotato di tecnologie avanzate ad esempio per il controllo mammografico od ortopedico.
In ambito IoT, si colloca la competenza specifica maturata nelle soluzioni che utilizzano sensori e beacon industriali a basso consumo, installabili in edifici o strutture come centri commerciali, aeroporti e stazioni ferroviarie, musei, stadi, ma anche ristoranti e negozi: “In collaborazione con operatori e fornitori di servizi di telecomunicazioni, puntiamo a realizzare soprattutto progetti collegati alle smart cities o di precision marketing – ha aggiunto Filipiak – e per questo abbiamo creato una soluzione che utilizza georeferenziazione, un pointshub per il controllo centralizzato e un portale con app mobile per inviare notifiche o informazioni a clienti o categorie specifiche di soggetti. Disponendo della corretta massa critica di utenti e consumatori, si possono costruire ecosistemi anche complessi”. Un esempio concreto di applicazione è stato realizzato proprio in Italia, con il Brera Smart District, creato per la Settimana del Design e il FuoriSalone 2016 di Milano, che si concretizza in una app informativa sui programmi dell’evento, ai quali si aggiungono offerte e promozioni esclusive, mappe interattive per pianificare spostamenti o guide agli eventi e alle attrazioni turistiche.
Comarch opera in Italia da oltre un anno e oggi può già contare su un organico di 12 persone, che dovrebbero diventare una ventina entro la fine dell’anno. Questo numero dà la misura di una realtà che si sta rafforzando anche a livello locale, forte di alcune installazioni di successo e di un piano di espansione definito: “Operiamo sul territorio in quattro ambiti, ovvero healthcare, telecomunicazioni, trade & services e finance – precisa Kamila Niekraszewicz, country manager di Comarch Italia – e in ciascuno di essi abbiamo già clienti attivi o contatti ben avviati”. 
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