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I chip Arm arriveranno sui grandi computer?

Seguendo le tendenze storiche e i criteri di performance, un’equipe di ricercatori in Spagna ha concluso che per gli x86 sui grandi sistemi i giorni potrebbero essere contati.

Trasformazione Digitale
Secondo i ricercatori del Barcelona Supercomputing Center (Bsc), ci saranno cambiamenti di scenario nell'evoluzione delle architetture per i grandi sistemi.  Il documento intitolato “I processori mobili pronti per l’Hpc?”. sostiene che i chip a basso costo andranno a rimpiazzare quelli più costosi presenti negli calcolatori ad alte prestazioni.
Vent'anni fa, i processori vettoriali dominavano la scena dell'High Performance Computing, ma poi sono stati progressivamente sostituiti dalle Cpu Risc. In anni più recenti, si sono fatti largo processori ancor più economici, come gli Intel Xeon o gli Amd Opteron. Tutti questi passaggi hanno in comune l’adozione di chip meno cari e capaci di risparmiare sui consmi. Anche i processori mobili non sono più potenti, ma certamente meno costosi.
I ricercatori del Bsc hanno costruito, con il finanziamento del governo spagnolo e dell’Ue, un prototipo di server ad alte prestazioni (Hpc) basato su chip quad core Tegra 3 di Nvidia e architettura Cortex-A9 di Arm. Un altro è stato realizzato con chip dual core Exynos 5 di Samsung e architettura Cortex A-15 di Arm. Sono stati poi prodotti alcuni benchmark che evidenziano come i processori Arm abbiano un miglior rapporto energia/prestazioni rispetto ai modelli Intel e possano perfettamente evolvere verso un ambiente Hpc.
Sempre più, i costruttori di server stanno guardando ai chip a basso consumo per equipaggiare i nuovi modelli prodotti. Gli Hp Moonshot sono un esempio recente: oggi la base è Intel Atom, ma sono previsti anche modelli con i chip Arm di Calxeda e Texas Instruments. I ricercatori spagnoli conoscono gli attuali limiti di queste Cpu, soprattutto l’assenza del supporto agli ambienti a 64 bit, ma sono persuasi che i limiti saranno superati e i prezzi si abbasseranno ancora.
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