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Debiti P.A.: secondo la CGIA oscillano tra i 120/130 mld

Unica nota positiva è che dall’inizio dell’anno la P.A. italiana paga in tempi più rapidi: 10 giorni in meno rispetto al 2012.

Mercato e Lavoro
A quanto ammontano i pagamenti arretrati che la Pubblica amministrazione deve alle imprese italiane? Considerato il fatto che l’indagine campionaria realizzata qualche mese fa dalla Banca d’Italia non tiene conto delle aziende con meno di 20 addetti, delle imprese che operano nel settore della sanità e nei servizi sociali e, purtroppo, è aggiornata solo al 31 dicembre 2011, secondo la CGIA di Mestre il debito della P.A. verso le imprese fornitrici potrebbe oscillare tra i 120/130 miliardi di euro. Si tratta di un valore ampiamente superiore ai 91 miliardi che l’Istituto di via Nazionale ha stimato nell’indagine presentata in Parlamento qualche mese fa.
Ricordo che le aziende con meno di 20 addetti – segnala il segretario della CGIA di Mestre Giuseppe Bortolussi – costituiscono il 98% del totale delle imprese presenti nel nostro Paese. Pertanto, i 91 miliardi di debiti in capo della Pubblica amministrazione stimati dalla Banca d’Italia sono decisamente sottodimensionati, visto che non tengono in considerazione gli importi che le piccole e micro imprese devono incassare dallo Stato centrale, dalle Regioni e dagli Enti locali. Nonostante siano centinaia di migliaia i commercianti, gli artigiani e i piccoli imprenditori che forniscono materiali o servizi o che eseguono manutenzioni o ristrutturazioni in moltissimi Comuni, nelle scuole o negli ospedali, a queste imprese non viene riconosciuta nemmeno la dignità statistica“. 
Sia chiaro, sottolinea la CGIA, non è in discussione il rigore scientifico dell’indagine realizzata dalla Banca d’Italia: nelle note metodologiche i ricercatori di via Nazionale hanno messo in evidenza tutti i limiti della ricerca. Chi dovrebbe preoccuparsi a dimensionare il debito dovrebbe essere lo Stato che, invece, si è dato tempo fino al prossimo mese di settembre per calcolarlo. 
In un Paese avanzato – prosegue Bortolussi – che credibilità può avere un debitore se non conosce nemmeno l’ammontare esatto di quanto deve ai suoi creditori? Per questo chiediamo al Governo o al Ministero dell’Economia di attivare la Ragioneria Generale dello Stato, affinché sia redatta, ben prima del prossimo settembre, una stima meno approssimativa di quella attualmente in circolazione. Se in tempi ragionevoli sarà possibile effettuare un nuovo monitoraggio, è molto probabile che il debito aggiornato della Pubblica amministrazione nei confronti delle imprese lieviti tra i 120/130 miliardi di euro“.
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