Il presidente di Unimpresa, Paolo Longobardi: "L’aumento è inaccettabile e il rischio è di produrre solo danni”.
“Ancora una volta annunci a ripetizione e tuttavia senza seguito. Il Governo di Enrico Letta si era impegnato, sin dal primo giorno di lavoro, a evitare il secondo aumento Iva. Dopo quasi due mesi di promesse a vuoto, ci prepariamo all’ennesimo inasprimento fiscale: l’imposta sui consumi, da luglio, salirà dal 21 al 22 per cento. Ma è il modo migliore per stroncare qualsiasi speranza di ripresa: l’aumento è inaccettabile e il rischio di produrre solo danni”.
Così il presidente di Unimpresa, Paolo Longobardi, torna sulla questione Iva dopo le dichiarazioni de ministro per lo Sviluppo economico, Flavio Zanonato. “L’innalzamento della tassa sui consumi – continua Longobardi – ci spaventa anche perché potrebbe innescare un nuovo colpo psicologico sui contribuenti. Che sarebbero indotti a ridurre ancora di più i consumi cagionando un effetto boomerang sul gettito erariale: altro che 4 miliardi di euro in più l’anno, il fisco potrebbe fare i conti con un buco che potrebbe superare i 10 miliardi già nel 2013″.
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