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Intel: il PC perde quota, ma si guarda al futuro

Il fatturato del secondo trimestre 2013 chiude a 12,8 miliardi di dollari, in calo del 5% rispetto all’analogo trimestre 2012

Mercato e Lavoro
Il secondo trimestre di Intel rivela il difficile passaggio che sta vivendo il gigante del silicio americano. Il fatturato chiude infatti a 12,8 miliardi di dollari, in calo del 5% rispetto all’analogo trimestre 2012 il cui fatturato era stato di 13,5 miliardi. Risultato che dipende essenzialmente dalle dinamiche del comparto PC. Il valore associato a questa componente, 8,1 miliardi, è infatti del 7,5% inferiore a quello del Q2 2012. 
Il recupero definitivo di Intel e una sua possibile nuova stabilità è associato alla capacità di compensare nel tempo le perdite del comparto PC con l’acquisizione di quote di mercato sulle tecnologie emergenti, smartphone e tablet. Ma ogni fase di profondo cambiamento del mercato contiene opportunità e sfide. E comunque stiamo parlando di Intel, una società che nel 2008 fatturava 37 miliardi di dollari mentre oggi viaggia con volumi superiori ai 50 miliardi di dollari. Cifra che oggi sembra costituire una sorta di muro. Per quest’anno Intel prevede infatti di chiudere con ricavi sostanzialmente in linea con quelli del 2012.
La società afferma che sul mercato vi siano ormai 170 diversi tablet che utilizzano propri processori, così come 404 ultrabook, 2.168 laptop, 706 desktop. I vendor hardware che hanno nella propria offerta computing  Intel Inside includono Asus, Acer, Dell, HP, Samsung, Fujitsu, Sony, Lenovo e la stessa Apple che ha annunciato un Mac Book Air con processore Intel.
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