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Credito, Unimpresa: boom sofferenze legato a grandi prestiti non rimborsati

Il presiedente di Unimpresa, Paolo Longobardi: "Sarebbe opportuno che le banche comincino a valutare il merito di credito sulla base di progetti e prospettive delle imprese e non solo sui bilanci".

Mercato e Lavoro
Il peso delle sofferenze delle banche in continua crescita è legato ai grandi prestiti che difficilmente vengono rimborsati. Su 133 miliardi di euro complessivi (a giugno 2013) di rate non pagate, 85,3 miliardi (64,2%) si riferisce a finanziamenti di grandi dimensioni (superiori a 500.000 euro), mentre 47,4 miliardi (35,8%) si riferisci a crediti minori (da 250 a 500.000 euro). Su appena 39 soggetti, in particolare, pesano sofferenze per 15 miliardi.
E’ quanto emerge da un’analisi del Centro studi Unimpresa. Secondo lo studio, realizzato su dati della Banca d’Italia, guardando alla platea dei soggetti debitori, su 1.166.425 clienti in difficoltà con le rate, sono 43.319 (3,71%) quelli su cui pesa il 64,2% delle sofferenze (quelle relative ai finanziamenti maggior di 500.000 euro) mentre le sofferenze relative ai prestiti minori (fino a 500.000 euro) sono distribuite su 1.123.106 soggetti.
La prima fascia di presiti, da 250 euro a 500.000 euro, è quella relativa a crediti per famiglie e piccole imprese. Per i prestiti fino 30.000 euro, i clienti in difficoltà sono 743.127 (63,7%) per un ammontare di sofferenze pari a 6,3 miliardi (4,8% del totale). Per i prestiti fino a 75.000 euro, i soggetti in ritardo sono 155.445 (13,3%) e le sofferenze corrispondono a 6,8 miliardi (5,2%). Per i prestiti fino a 125.000 euro, i clienti che rimborsano a fatica sono 83.894 (7,2%) e le sofferenze corrispondenti ammontano a 7,4 miliardi (5,6%). Quando i prestiti arrivano a 250.000 euro, si trovano in ritardo nel rimbrosde le rate 101.320 soggetti (8,7%) e le relative sofferenze sono 15,4 miliardi (11,7%). Nella fascia successiva, che arriva a 500.000 euro di credito accordato, i clienti in difficoltà sono 39.320 (3,4%) e le sofferenze corrispondo a 11,3 miliardi (8,6%).
Poi si sale nella seconda fascia di finanzianti quello che vanno da 500.000 in su. Si tratta per lo più di affidamenti per medie e grandi imprese.  Fino a 1.000.000 di euro, i soggetti sono 20.182 (1,7%) e le sofferenze 11,3 miliardi (8,6%). Fino a 2.500.000 euro i clienti sono 14.235 (1,2%) e le soffrenze 17,5 miliardi (13,2%). Fino a 5.000.000 di euro, i clienti sono 5.229 (0,4%) e le sofferenze 14,2 miliardi (10,7%). Fino a 25.000.000 di euro, i clienti sono 3.634 (0,3%) e le sofferenze 26,6 miliardi (20,1%). Oltre 25.000.000, i clienti sono 39 (0,1%) e le sofferenze 15,4 miliardi (11,6%).
“L’analisi del nostro Centro studi dimostra che la questione delle sofferenze bancarie è particolarmente complessa” osserva il presiedente di Unimpresa, Paolo Longobardi. E aggiunge: “probabilmente sarebbe opportuno che le banche comincino a valutare il merito di credito sulla base di progetti e prospettive delle imprese e non solo sui bilanci”.
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