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McAfee, gestire il il SaaS non autorizzato

L'80% dei dipendenti ammette di utilizzare applicazioni SaaS non autorizzate per il proprio lavoro. Come riuscire a gestire correttamente il fenomeno?

Cloud
McAfee ha pubblicato i risultati di un sondaggio realizzato al fine di individuare la portata e rischi dell’utilizzo di applicazioni Software- as-a -Service (SaaS) non autorizzate. Secondo quanto emerso dallo studio condotto da Stratecast, una divisione di Frost & Sullivan, oltre l'80% degli intervistati ha ammesso di utilizzare per il proprio lavoro applicazioni SaaS non autorizzate ufficialmente.
"Di fronte all'80% dei dipendenti che ammettono di utilizzare applicazioni SaaS non autorizzate per il proprio lavoro, le aziende devono individuare adeguati strumenti di protezione, ma anche consentire l'accesso a quelle applicazioni che aiutano i dipendenti a essere più produttivi, ha affermato Pat Calhoun, general manager per la network security di McAfee. L'approccio migliore è quello di implementare soluzioni che monitorano in modo trasparente le applicazioni SaaS (e altre forme di traffico web) e applicano uniformemente le policy aziendali, senza limitare i dipendenti nel compiere al meglio il loro lavoro. Si tratta di soluzioni - aggiunge Calhoun - che non solo permettono di accedere in modo sicuro alle applicazioni SaaS, ma possono anche crittografare le informazioni riservate, prevenire la perdita di dati, proteggere contro il malware e consentire all'IT di applicare policy di utilizzo accettabili".
Le applicazioni SaaS sono anche note con l’appellativo di “Shadow IT”, generalmente definito come l'utilizzo all'interno di un’azienda di soluzioni tecnologiche che non sono state approvate dal dipartimento IT o che non rispondono alle policy IT aziendali. Frost & Sullivan stima che entro il 2017 il mercato delle applicazioni SaaS nel solo Nord America crescerà con un tasso di crescita annuale composto del 16 %, raggiungendo un valore di mercato di 23,5 miliardi di dollari. Inoltre, poiché il cloud semplifica l’utilizzo e l’installazione di applicazioni SaaS da parte dei dipendenti all’insaputa dell’IT, di conseguenza molte applicazioni vengono utilizzate all’interno dell’azienda dal personale e dai visitatori (partner, consulenti di vario tipo) senza il coinvolgimento o l'approvazione del dipartimento IT aziendale.

Tra i principali risultati emersi dalla ricerca:
  • Oltre l'80 % degli intervistati ha ammesso di utilizzare applicazioni SaaS nella propria attività lavorativa, senza l’approvazione dell’IT
  • Quasi il 35% di tutte le applicazioni SaaS utilizzate all'interno dell'impresa non sono approvate; anche questo rientra nel fenomeno dello “Shadow IT”.
  • Microsoft Office 365 è l'applicazione SaaS non approvata maggiormente utilizzata (9% degli intervistati), seguita da vicino da Zoho (8 %), LinkedIn (7 %) e Facebook (7 %).
  • In media, il 15 % degli utenti è stata vittima di una problematica di sicurezza, di accesso o di responsabilità durante l'utilizzo di applicazioni in modalità SaaS
  • Sono i professionisti IT a utilizzare maggiormente queste applicazioni rispetto ai colleghi di altri reparti (81% utenti aziendali dei vari dipartimenti, 83% nei reparti IT)
  • Il 39% degli intervistati tra il personale IT ha dichiarato di utilizzare applicazioni SaaS non autorizzate perché queste “permettono di bypassare i processi IT", mentre il 18% ha convenuto che le restrizioni IT "rendono difficile fare il proprio lavoro".
 
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