In base a uno studio di Capgemini, il 34% dei Cio, a livello mondiale, ha implementato soluzioni in questa direzione.
Per quanto non sempre chiaro nella mente dei responsabili It delle aziende, il concetto di big data ha comunque fatto breccia ed è entrato nella lista dei progetti strategici per il futuro già a breve e medio termine. La conferma arriva dall’Application Landscape Report 2013, realizzato da Capgemini su un campione di 1.116 Cio di imprese mondiali, diverse per dimensione e settore merceologico.
Lo studio, infatti, certifica che il 34% ha già implementato soluzioni in qualche modo connesse ai big data. Il settore Hi-Tech è quello dove le pratiche di analisi di grandi volumi di dati sono più radicate (55%), ma sopra media sono anche le realtà che appartengono al campo dell’informatica (41%), mentre per le telecomunicazioni siamo al 33%. Un po’ più sotto troviamo il retail (27%) e la sanità (26%).
Secondo i Cio interpellati, quella dei big data è la prima fra le tecnologie cosiddette “disruptive” (le altre sono il cloud, la mobilità e i social media) citata come leva per ridurre i rischi, sfruttandone le capacità analitiche e predittive.
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