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Sicurezza, la parola vincente è proattività

Un rapporto di Rsa Security si sofferma sull’impatto dei big data e spiega come anticipare i cyber-rischi.

Cloud
Le imprese hanno oggi tutto l’interesse a concentrare gli investimenti in sicurezza soprattutto in tre direzioni, ovvero la resistenza alle cyberminacce, l’ottimizzazione della user experience e la sicurezza nel cloud. A sottolineare queste linee di tendenza è un rapporto appena pubblicato da Rsa Security, ma redatto da un comitato di esperti mondiali, sotto la bandiera dello Sbic (Security for Business Innovation Council), che include rappresentanti di fornitori e aziende utenti, come Johnson & Johnson, JPMorgan Chase, Coca-Cola, Walmart, AstraZeneca o FedEx.
Il documento indica tre raccomandazioni essenziali per i responsabili It alle prese con le tematiche di sicurezza: anticipare i rischi su un arco temporale almeno di un triennio, ottenere una vista d’insieme con l’utilizzo di sistemi di analisi dei dati e fidarsi della propria esperienza per gestire le minacce in modo proattivo.
Gli esperti sottolineano anche che le innovazioni tecnologiche nel campo della sicurezza non vengono sviluppate in modo sufficientemente rapido. Spesso, infatti, le aziende accettano l’ineluttabilità degli attacchi e concentrano l’attenzione sulla minimizzazione delle conseguenze. In questo contesto, le analisi big data si profilano come tecnologia fondamentale e necessaria per fare un virtuoso salto di qualità. Ma occorre anche investire negli antivirus di nuova generazione e nella protezione contro gli attacchi zero-day.
Allo scopo di ridurre i rischi di intrusione, il rapporto sottolinea l’importanza di migliorare la user experience e suggerisce alle imprese di investire nell’adozione di metodologie più flessibili per i processi di autenticazione e gestione delle identità. Infine, il gruppo di esperti pone un’attenzione particolare sulla necessità di rendere più sicuri gli ambienti virtuali e cloud.
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