Forse ci siamo. Secondo Idc, quello dei big data non è più un semplice argomento trattato solo in eventi accademici, ma una sfida concreta per le imprese. A conforto della tesi arrivano le cifre, che parlano di un mercato (infrastrutturre, software e servizi) destinato a crescere in Europa del 24,6% fra quest’anno e il 2018. Il valore complessivo sarà nel 2014 di 2,9 miliardi di dollari, mentre era di 2,3 miliardi lo scorso anno. Fra quattro anni, il totale degli investimenti salirà a 6,9 miliardi. Per ora, tuttavia, le cifre misurate afferiscono essenzialmente all’acquisto di prodotti infrastrutturali, soprattutto di storage, dove lo scorso anno sono stati investiti 536 milioni di dollari. A questi si aggiungono altri 314 milioni destinati ai server. Per contro, il software ha totalizzato 698 milioni e i servizi 593 milioni. Se, pertanto, il mercato collegato ai big data in Europa pare avere un futuro positivo e le imprese continentali stanno recuperando terreno su quelle americane, permangono ancora limiti e freni da superare. La sicurezza resta una preoccupazione importante e a questa si aggiungono penuria di competenze e il contesto economico difficile. La stessa Idc avverte, poi, che finalizzare con successo un progetto big data è ancora impresa complessa, anche se pare ormai assodato che trarre valore dalle informazioni sia un vantaggio fondamentale. L’analista raccomanda ai vendor che aiutare i loro clienti a comprendere come rispondere alle specifiche necessità, collegandole alle priorità di business.
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