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i-Faber, come innovare procurement e supply chain

La trasformazione digitale come leva di competitività e innovazione dei processi e dei modelli di business

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La trasformazione del mercato del Procurement e della Supply Chain attraverso il digitale riveste un ruolo fondamentale per generare valore e guidare la competitività delle aziende abilitando l'innovazione dei processi e dei modelli di business. E’ quanto emerge da una ricerca condotta da i-Faber, società del Gruppo Unicredit fornitore di soluzioni in ambito Procurement e Supply Chain, presentata nel corso di PEC (Procurement Executive Circle 2015). La società ha fatturato nel 2014 15, 5 milioni di euro registrando una crescita del 5% rispetto al'anno precedente.

ludovica-lardera.jpg“Come i-Faber, ha detto Ludovica Lardera, Amministratore Delegato di i-Faber, riconfermiamo il nostro impegno alla guida dell’evoluzione di un settore così strategico, grazie alla capacità di offrire soluzioni innovative ai nostri clienti, ma soprattutto ponendoci come partner di riferimento per le aziende, che propone servizi a valore aggiunto, sviluppati grazie alla profonda conoscenza delle reali esigenze dei buyer e seller”.

Secondo Lardera, la digitalizzazione dei processi di acquisto assumerà un ruolo sempre più fondamentale per la competitività delle aziende italiane, segnando l’evoluzione di una funzione strategica per il business. Nel corso del suo intervento al PEC 2015, prendendo spunto dai risultati preliminari di una nuova ricerca sui trend di questo mercato condotta su 50 aziende italiane operanti in diversi settori, Lardera ha evidenziato come le Direzioni Acquisti italiane siano consapevoli dell’importanza del processo di digitalizzazione della Supply Chain, tanto che questo viene citato, insieme al contributo per l’ottimizzazione del Working Capital e all’evoluzione della relazione con i fornitori, tra le principali priorità per il Procurement e la Supply Chain per i prossimi anni.
A questa consapevolezza però corrisponde ancora una limitata evoluzione digitale della funzione acquista, tanto che solo il 15% dei CPO dispone di un set completo di strumenti IT evoluti e circa il 90% delle aziende intervistate dichiara un basso livello di integrazione degli strumenti gestionali aziendali con gli acquisti, da ciò deriva un limitato utilizzo del potenziale che deriva dall’utilizzo del patrimonio informativo della Direzione Acquisti attraverso Big data, Analytics e informazioni real-time che permetterebbero di creare ulteriore valore aziendale. Integrare l’innovazione nelle Direzioni Acquisti italiane è fondamentale considerando il ruolo sempre più diretto che esse rivestono nella generazione di valore (41% degli intervistati) e nel raggiungimento degli obiettivi di business, infatti al 56% dei CPO vengono affidati obiettivi strategici interni (ad esempio la garanzia di un livello di servizio adeguato, il sostegno all’espansione in nuove aree geografiche, il supporto all’innovazione di prodotto).


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