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Europa in ritardo sui big data

Secondo uno studio di Barc, le imprese nordamericane che hanno integrato progetti evoluti nei propri processi di business sono quasi il doppio rispetto a quelle del Vecchio Continente.

Trasformazione Digitale
L'ultimo studio di mercato realizzato dagli analisti di Barc e intitolato "Utilizzi e pratiche nei big data 2015: trarre beneficio dal valore dei dati" evidenzia come il management delle aziende svolga un ruolo primario nello sviluppo dei progetti, Hadoop sia una piattaforma in forte crescita, mentre sicurezza e formazione delle persone rappresentino ancora gli ostacoli più importanti.
La ricerca, che ha coinvolto 560 aziende nel mondo, rileva come solo il 17% delle realtà interpellate non abbia intenzione di lanciare i progetti big data. Oltre il 40%, invece, vi ha fatto ricorso, integrando gli sviluppi nei processi di business o all'interno di progetti pilota.
Chi ha già fatto esperienze rileva come abbia potuto constatare vantaggi legati soprattutto a una miglior qualità delle decisioni strategiche (69%), a un controllo più efficace dei processi operativi (54%), a una miglior comprensione dei clienti (52%) e a una riduzione dei costi (47%). Inoltre le analisi big data consentono di ottenere un profilo completo dei clienti, rendendo trasparenti tutte le loro interazioni.
Per converso, il 49% delle aziende intervistate ha dichiarato che la confidenzialità delle informazioni rappresenta uno dei più grossi problemi legati all'utilizzo di tecnologie e soluzioni big data. Il 48% ha citato anche la sicurezza dei dati.
Su questo fronte, l'Europa appare ancora in ritardo. Il 28% delle aziende nordamericane, infatti, ha ammesso di aver già integrato progetti big data nei processi di business. Se sì includono le realtà che hanno già avviato un progetto pilota, oltre la metà delle imprese d'oltre Atlantico dispone di un'esperienza pratica sul tema. Al contrario, solo il 16% delle imprese continentali ha dichiarato di aver integrato i big data nei processi di business.
In generale, tuttavia, l'industria 4.0 rappresenta ancora più un sogno che è una realtà. Il 63% delle imprese, infatti, ritiene che manchino le competenze necessarie, mentre il 61% non dispone di sufficiente know-how tecnico.
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