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Banche, Unimpresa: primo calo delle sofferenze dal 2008 a 198 miliardi

Credit crunch: -25 mld ad imprese in un anno: lo stock di finanziamenti è sceso da 819,4 miliardi a 794,2 miliardi.

Mercato e Lavoro
Calano di quasi un miliardo e mezzo di euro le sofferenze bancarie. Per la prima volta dal 2008, si registra una inversione di tendenza dello stock dei prestiti non rimborsati: da settembre a ottobre 2015 le sofferenze degli istituti di credito sono scese da 200,4 miliardi a 198,9 miliardi anche se su base annua c’è un aumento di 19,6 miliardi visto che a ottobre del 2014 i cosiddetti non performing loan erano a quota 179,3 miliardi.
Prosegue, invece, il trend negativo dei prestiti, che negli ultimi 12 mesi hanno subito un calo di 3,4 miliardi: il miglioramento sul versante dei finanziamenti alle famiglie, cresciuti di 21,7 miliardi, non ha compensato del tutto il calo dei prestiti alle imprese, scesi di oltre 25 miliardi al ritmo di 2 miliardi al mese.
Questi i dati principali del rapporto mensile sul credito del Centro studi di Unimpresa, secondo cui il credito al consumo è salito di 23 miliardi nell’ultimo anno e i mutui tornato a crescere; salgono di quasi 20 miliardi i prestiti a medio periodo perle aziende che tuttavia hanno subito un taglio di quasi 24 miliardi per i prestiti a breve e di oltre 21 miliardi per quelli di lungo periodo.
Secondo lo studio dell’associazione, basato su dati della Banca d’Italia, in totale le sofferenze delle banche sono passate dai 179,3 miliardi di ottobre 2014 ai 198,9 miliardi di ottobre 2015 (+10,95%) in aumento di 19,6 miliardi.
Nel dettaglio, la quota di sofferenze che fa capo alle imprese è salita da 128,4 miliardi a 141,7 (+10,33%) in aumento di 13,2 miliardi. La fetta relativa alle famiglie è cresciuta da 33,6 miliardi a 37,1 miliardi (+10,00%) in salita di 3,3 miliardi. Per le imprese familiari c’è stato un aumento di 1,1 miliardi da 14,6 miliardi a 15,8 miliardi (+7,89%). Le “altre” sofferenze (pa, onlus, assicurazioni, fondi pensione) sono passate invece da 2,5 a 4,3 miliardi (+72,89%) con 1,8 miliardi miliardi in più.
Parallelamente c’è la difficile situazione del credito, i cui rubinetti faticano a riaprirsi. Da ottobre 2014 a ottobre 2015, il totale dei finanziamenti al settore privato è diminuito di 3,4 miliardi di euro passando da 1.416,2 miliardi a 1.412,8 miliardi. Una riduzione che interessa soprattutto le imprese che nell’ultimo anno hanno assistito alla riduzione dei finanziamenti di quasi tutti i tipi di durata. Sono calati i prestiti a breve termine (fino a 1 anno) per 23,9 miliardi (-7,85%) da 304,6 miliardi a 280,6 miliardi e quelli di lungo periodo (oltre a 5 anni) di 21,1 miliardi (-5,44%) da 389,2 miliardi a 368,02 miliardi, mentre quelli di medio periodo (fino a 5 anni), in controtendenza, sono cresciuti di 19,8 miliardi (+15,82%) da 125,6 miliardi a 145,4 miliardi. In totale, lo stock di finanziamenti alle imprese è comunque sceso da 819,4 miliardi a 794,2 miliardi con una diminuzione di 25,2 miliardi (-2,26%).
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