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Le migrazioni favoriscono le perdite di dati

In base a uno studio condotto da Kroll Ontrack, il recupero dei dati in caso di incidenti non è troppo sicuro nemmeno in presenza di una soluzione di backup e restore dei dati.

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La migrazione dei dati in caso di manutenzione e aggiornamento dei sistemi operativi appare all'origine di perdite in un terzo delle aziende. Si potrebbe pensare che il ripristino da una soluzione di backup sia la risposta più semplice a questo tipo di incidenti, ma nella pratica non è così semplice.
Kroll Ontrack, azienda che propone servizi di recupero dei dati, ha indagato fra i propri clienti per capire le ragioni che li spingono a fare ricorso alle proprie prestazioni anche nei casi appena accennati. In particolare, il campione è stato costruito con 572 clienti che abbiano subito perdite di dati nelle più importanti regioni del mondo.
Un primo dato che emerge è che il 23% delle organizzazioni non appare in grado di ritrovare anche un solo dato dopo l'incidente e il 75% si ritrova con qualche tipo di perdita. Nel campione esaminato, tuttavia, solo il 57% dispone realmente di un backup. Particolarmente a rischio appare il trasferimento di dati da una postazione di lavoro, fissa o mobile, verso una piattaforma centralizzata, con incidenti denunciati nella metà dei casi presi in considerazione.
Kroll Ontrack ritiene che non ci sia stata una reale evoluzione in questi ultimi anni. Anche nei casi in cui sia stata attivata una soluzione di backup, la metà delle vittime di incidenti restano incapaci di ritrovare completamente i propri dati. Nel caso specifico delle migrazioni, i problemi possono derivare da un backup non aggiornato (17%), fallace (15%), corrotto (11%) o privo del supporto necessario (14%).
L'origine delle perdite in caso di migrazione è più spesso legata ad aggiornamenti del sistema operativo (39%), mentre la clonazione di specifici media interviene nel 22% degli incidenti. Seguono la migrazione fisica dell'hardware (20%) e il suo aggiornamento (17%). Rilevante anche il fatto che il cambiamento di dispositivi mobili provochi perdite di dati nel 53% dei casi analizzati, malgrado la presenza di meccanismi di aggiornamento automatico.
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