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I servizi di Hpe si fondono con Csc

Nuova scissione, stavolta per Hewlett Packard Enterprise. Si forma uno specialista con un giro d'affari da 26 miliardi di dollari.

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La Hp di un tempo non ha ormai più molto a che vedere con quella dei giorni nostri. L’ex numero due dell'informatica mondiale si è divisa in due lo scorso anno, per separare le attività enterprise da quelle legate a personal computer e stampanti.

Ora tocca a Hpe scindersi di nuovo, separando le attività di servizi e consulenza, che andranno a fondersi con un altro attore dello stesso settore come Csc. Insieme, le due entità andranno a costituire una società, provvisoriamente denominata Spico, da 26 miliardi di dollari di volume d'affari annuo.

Nel settore dei servizi, l'epoca dei giganti sembra essere definitivamente tramontata. La mossa di Hpe segue di poco quella di Dell, chi ha ceduto la propria divisione a Ntt Data. La stessa Csc si era già divisa in due, separando l'area Enterprise da quella dedicata al settore pubblico.

Il comparto servizi, frutto prevalentemente dall’acquisizione di EDS del 2008 (pagata 14 miliardi di dollari) decisa dall’ex CEO Max Hurd, vale circa un terzo del fatturo complessivo di HPE. Separando questa attività, HPE diventa un’azienda con un giro d’affari stimato in 32 miliardi di dollari.

L’assetto di HPE, a pochi mesi dalla separazione ufficiale da HP, cambia quindi improvvisamente, ridefinendo profondamente il profilo societario. Il CEO Meg Whitman ne ha dato ieri la notizia che stigmatizza la fusione della componente servizi (business che rappresenta circa un terzo dei 56 miliardi di giro d’affari complkessivo di HPE) in una società controllata al 50% con Computer Science Corporation (CSC). Valore della transazione: 8,5 miliardi di dollari.

"Questa operazione ci permette di essere ancora maggiore focalizzati e più agilei per risondere alle sfide del mercato, ha affermato Whitman. La missione rimane la stessa definita al momento della creazione di HPE". Una notizia che è stata accolta positivamente dai mercati e che si è tradotta in un aumento del 10% del valore azionario di HPE e del 26% per CSC.

A parole, Meg Whitman, presidente del gruppo, ha assicurato che il business dei servizi rimane una strada primaria per raggiungere gli obiettivi prefissati di lungo termine. Tuttavia, nell'ultimo trimestre, l'attività ha registrato un calo di fatturato, passando da 4,82 a 4,72 miliardi di dollari, pur mantenendo una quota non trascurabile di utili, pari a 317 milioni di dollari.

Sta di fatto che la riorganizzazione del business farà sì che sia Csc a farsi maggior carico della gestione, in quanto player puro dei servizi, anche se Hpe resterà azionista della nuova società. Valorizzata intorno agli 8,5 miliardi di dollari, l'operazione dovrebbe essere finalizzata entro il marzo del 2017. Hpe si attende di ottenere un miliardo di dollari di risparmi il primo anno.
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