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Unimpresa, in due anni giù di 15 mld (-14%) debito regioni, province e comuni

Secondo uno studio dell’associazione il totale del debito delle amministrazioni locali è passato da 107,6 miliardi di aprile 2014 a 92,01 miliardi di marzo 2016 in discesa di 15,5 miliardi (-14,48%).

Mercato e Lavoro
Cala il debito di comuni, province e regioni italiane mentre cresce la voragine nei conti pubblici statali. Negli ultimi due anni il rosso degli enti locali del nostro Paese è diminuito di oltre 15 miliardi di euro (-14%) e nello stesso arco temporale il debito delle amministrazioni centrali è salito di quasi 100 miliardi (+5%).
Da aprile 2014 a marzo 2016, il debito delle Pa territoriali è passato da 107 miliardi a 92 miliardi, con una riduzione generalizzata che ha interessato sia i comuni (-3 miliardi) sia le province (-643 milioni) sia le regioni (-7,9 miliardi); il debito dello Stato è aumentato da 2.039 miliardi a 2.136 miliardi.
E’ quanto emerge da un’analisi del Centro studi di Unimpresa, secondo la quale, complessivamente, il debito pubblico dell’Italia si attesta a 2.228 miliardi, in crescita di 81 miliardi rispetto ai 2.147 di due anni fa.
Nel dettaglio, a livello territoriale il debito è sceso in tutte le zone del Paese: nel Nord Ovest è passato da 30,7 miliardi a 27,3 miliardi in calo di 3,4 miliardi (-11,13%); nel Nord Est è passato da 15,4 miliardi a 12,5 miliardi in calo di 2,8 miliardi (-18,46%); nel Centro è passato da 28,3 miliardi a 23,6 miliardi in calo di 4,6 miliardi (-16,57%); al Sud è passato da 22,9 miliardi a 19,9 miliardi in calo di 2,9 miliardi (-13,00%); nelle Isole è passato da 10,2 miliardi a 8,5 miliardi in calo di 1,6 miliardi (-16,14%).
La diminuzione ha interessato sia i comuni sia le province sia le regioni: per quanto riguarda i comuni è stata registrata una contrazione di 3,4 miliardi (-7,41%) da 46,07 miliardi a 42,6 miliardi; il debito delle province è invece diminuito di 643 milioni (-7,63%) da 8,4 miliardi a 7,7 miliardi; il “rosso” delle regioni (categoria che comprende anche le province autonome di Trento e Bolzano) è sceso di 7,9 miliardi (-20,71%) da 38,5 miliardi a 30,5 miliardi.
“I dati sono utili per riflettere sugli indispensabili tagli alla spesa pubblica. Negli ultimi anni – commenta il presidente di Unimpresa, Paolo Longobardi – si è spesso puntato il dito contro le autonomie locali, sostenendo che i disastri della finanza pubblica siano cagionati dalla periferia e non dalle amministrazioni centrali. Invece, è evidente come proprio a livello territoriale si registra una gestione virtuosa del debito, ridottosi a tutti i livelli nelle regioni, nelle province e nei comuni”. Secondo Longobardi “se il governo intende intervenire sulla spesa pubblica deve aggredire i conti dei ministeri e degli apparati centrali che erano stato oggetto di una dettagliata analisi da parte della commissione sulla spending review coordinata dal dottor Carlo Cottarelli, poi affidata a Yoram Gutgeld, ma senza risultati concreti”.
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