Oltre all’imposizione tributaria che colpisce gli immobili (Imu e Tasi in particolare), è l’Irap l’altra tassa che mette in difficoltà gli imprenditori italiani.
Novembre e dicembre caldo per le scadenze fiscali e le aziende sono con l’acqua alla gola. Per onorare gli impegni con l’erario, gli imprenditori continuano a bussare allo sportello bancario: cinque aziende su otto chiedono prestiti in banca per pagare le tasse. E’ uno degli ultimi risvolti della crisi finanziaria internazionale e della recessione economica, a cui si è aggiunto, nel nostro Paese, un pesante inasprimento della pressione tributaria. Ragion per cui oltre il 62% delle micro, piccole e medie imprese italiane è stato costretto a ricorrere a un finanziamento per onorare le scadenze fiscali.
E ci sono Irap, Ires, Irpef e Imu in cima alla lista dei balzelli che hanno spinto gli imprenditori a rivolgersi agli istituti di credito. Quanto ai settori produttivi, sono gli operatori turistici (per gli alberghi), le piccole industrie (per i capannoni) e la grande distribuzione (per i supermercati) quelli maggiormente esposti con le banche a causa dei versamenti fiscali sugli immobili e, più in generale, per tutti gli adempimenti con l’Erario.
Questi i dati più rilevanti di un sondaggio del Centro studi di Unimpresa, condotto fra le 110.000 imprese associate sulla base dei dati raccolti al 30 ottobre 2016.
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