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Italia, nonostante la crisi è boom digitale

Internet e mobile moltiplicano la crescita nell'utilizzo e fruizione di informazioni e servizi online

Mercato e Lavoro
Nonostante la stagnazione dell'economia italiana è boom digitale. E' quanto si evince dall'ultimo Rapporto Censis sulla situazione sociale del Paese: "Gli italiani hanno stretto i cordoni della borsa evitando di spendere su tutto, ma non sui media digitali connessi in rete, perché grazie ad essi hanno aumentato il loro potere individuale di disintermediazione" Un fenomeno che è testimoniato da una molteplicità di fattori".

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Se la televisione continua ad avere un pubblico sostanzialmente coincidente con la totalità della popolazione (il 97,5% degli italiani), cresce l'utenza che vi accede via internet, (attraverso pc e smart tv); quest'ultima si attesta al 24,4%. Di contro, i quotidiani cartacei continuano a perdere lettori, ridotti al 40,5% degli italiani (-1,4% nell'ultimo anno, -26,5% complessivamente nel periodo 2007-2016), mentre continua ad aumentare l'utenza dei quotidiani online (+1,9% nell'ultimo anno) e degli altri siti web di informazione (+1,3%). Signifcativo il dato che rigaurda Facebook: lo utilizza come fonte di informazione il 34,5% degli tailiani.

Prosegue la crescita di utenti smartphone, + 12% nell'anno, mentre e-reader e tablet crescono rispettivamente solo dello 0,7% e dell'1,7%. Complessivamente possiede uno smartphone il 64,8% degli italiani, percentuale che sale all'89,4% nella fascia anagrafica compresa tra i 14 e i 29 anni.

Infine, la penetrazione di internet aumenta di 2,8 punti percentuali nell'ultimo anno e l'utenza della rete tocca un nuovo record, attestandosi al 73,7% degli italiani (e al 95,9%, cioè praticamente la totalità, dei giovani under 30). La crescita complessiva dell'utenza del web nel periodo 2007-2016 è stata pari a +28,4%: nel corso degli ultimi dieci anni gli utenti di internet sono passati da meno della metà a quasi tre quarti degli italiani (dal 45,3% di utenza complessiva nel 2007 al 73,7% nel 2016).

La propensione al digitale è peraltro confermata dalla crescita di una molteplicità di servizi che da fisico sono stati resi disponibili online. Basti pensare che ormai il 40,6% degli internauti italiani controlla i movimenti del conto corrente bancario via internet, utilizzando personalmente l'home banking (il 3,8% in più rispetto allo scorso anno), il 36% si dedica all'e-commerce (+5,3% rispetto all'anno scorso), il 14,9% sbriga online le pratiche burocratiche con gli uffici pubblici (+2,5%), il 14,8% organizza i viaggi sul web (+5,5%) e l'8,3% prenota le visite mediche via internet (+3,2%).

Grazie alle app si stanno diffondendo nuove modalità di accesso a informazioni e servizi: dal conoscere il tempo di attesa di un mezzo pubblico alla cura personale (usando lo smartphone come una sorta di personal trainer), dal dating online (questo tipo di app è stato usato nell'ultimo anno dal 2% degli utenti di internet italiani, il 3% nel caso dei giovani) alle tante e diverse forme di sharing mobility e crowdfunding. Agli stradari online e ai navigatori digitali fanno appello soprattutto gli utenti di internet di 30-44 anni (il 61,4%) e i giovanissimi under 30 (il 57,9%). Anche affidarsi ai motori di ricerca per trovare informazioni e dettagli su aziende, prodotti e servizi si conferma una pratica comune alla metà degli utenti del web (il 50,4%).

Sul fronte della privacy da segnalare che  il 72,7% degli italiani considera che può essere violata dalle autorità se c'è in gioco l'interesse nazionale (il 63,9% ammette che preferisce essere controllato pur di sentirsi al sicuro). Gli utenti di internet si dicono inoltre disposti a subire limitazioni della propria privacy online se questo serve acontrastare la pedopornografia (lo dichiara il 49,3%), prevenire attentati terroristici (45,4%), combattere la criminalità (42,7%), mettere in sicurezza la rete dagli attacchi degli hacker (34,7%) o aiutare le indagini dei magistrati (28,1%).

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