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Confesercenti: 2016 ennesimo anno nero, chiusi altri 25mila negozi indipendenti

L’analisi dell’associazione: in un anno le attività commerciali con meno di 5 addetti hanno perso un miliardo di euro di fatturato.

Mercato e Lavoro
A dicembre 2016 l’Istat registra una flessione generalizzata delle vendite al dettaglio. Complessivamente, rispetto al mese precedente emerge un calo dello 0,5% in valore e dello 0,7% in volume. E anche il confronto con l’anno precedente vede una riduzione dello 0,2% in valore e dello 0,6% in volume. Nella media del quarto trimestre, invece, l’indice complessivo delle vendite al dettaglio segna un lieve aumento congiunturale (+0,1%) in valore e l’indice in volume registra una variazione nulla.
Nel mese delle feste natalizie, precisa l’Istituto di statistica, le vendite di beni alimentari sono diminuite dello 0,2% in valore e dello 0,7% in volume e quelle di beni non alimentari sono calate dello 0,8% sia in valore sia in volume. Su anno le vendite di prodotti alimentari sono cresciute invece dello 0,2% in valore e diminuiscono dello 0,9% in volume. Quelle di prodotti non alimentari sono state in flessione dello 0,4% in valore e 0,6% in volume.Rispetto a dicembre 2015 l’Istat osserva un incremento del valore delle vendite per la grande distribuzione (+0,3%) e una flessione per quello delle imprese operanti su piccole superfici (-0,6%).
"Il 2016 – analizza Confesercenti in una nota – è stato l’ennesimo anno nero per il commercio al dettaglio, soprattutto per i piccoli negozi. Nemmeno il Natale è riuscito ad invertire il trend delle vendite: l’effetto è stato quasi nullo, come confermano i dati relativi al mese di dicembre, in calo sia sul mese che sull’anno precedente. Intanto continua l’emorragia di imprese: tra gennaio e dicembre del 2016 hanno abbassato la serranda quasi 25 mila negozi indipendenti, 15 mila nel centro nord dello Stivale e 10 mila nel Sud e nelle Isole.
Il calo delle vendite riguarda infatti soprattutto le attività commerciali di minori dimensioni: i piccoli esercizi fino a 5 addetti fanno registrare una riduzione annua del fatturato dell’1,8%, pari a circa un miliardo di euro in meno. La GDO nel complesso registra, invece, un incremento di fatturato dello 0,5% su tutto l’anno, che però è dovuto sostanzialmente ai discount (2,0%) e specializzati (1,7%). E questo nonostante la leggera ripresa dei consumi generali, che nel 2016 dovrebbero segnare un aumento dello 1,4%. Un incremento non eccezionale, che sembra inoltre essere assorbito quasi completamente dall’aumento dell’incidenza di spese fisse e servizi sui bilanci delle famiglie.
Sui negozi fisici pesa anche l’accresciuta concorrenza dei canali digitali, certo; ma a far danni è soprattutto quella sleale, esercitata dai circa 100mila venditori abusivi e irregolari d’Italia. Il contesto in cui i negozi operano, inoltre, è sempre meno a misura di PMI: nessuna piccola attività commerciale può rimanere aperta 24/7, soprattutto in un quadro in cui la spesa delle famiglie in beni e prodotti continua a diminuire".
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