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La nuova versione di OpenStack promette un cloud open source più stabile

Più che sulle nuove funzionalità, Ocata pone l'accento sul miglioramento della stabilità e delle performance.

Cloud
La comunità OpenStack ha appena pubblicato l'ultima versione della piattaforma, battezzata Ocata è focalizzata soprattutto sul miglioramento della stabilità, la scalabilità e le prestazioni dei servizi di calcolo e di rete.
Tra le principali innovazioni, troviamo l’Api Nova, che permette agli utenti di allocare in modo intelligente le risorse in funzione dei bisogni delle applicazioni. Inoltre, la presenza della dashboard Horizon si occupa di rilevare i problemi di performance nei differenti servizi OpenStack. Il modulo di federazione delle identità Keystone consente l'auto-provisioning automatico di un progetto e attribuisce a ogni utente federato un ruolo al di là della autenticazione.
Ocata propone anche un supporto più rilevante per i framework di applicazioni basate su container a livello di rete. Inoltre, con la nuova versione, è possibile containerizzare anche servizi OpenStack per facilitare l'implementazione e la gestione della piattaforma come applicazione di microservizi.
Sempre per incrementare il supporto dei container, sono stati introdotti nuovi servizi per la loro creazione (Kolla), gestione (Zun) e collegamento a reti e storage (Kuryr). 
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