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Rapporto Abi: accelerazione del calo delle sofferenze delle imprese nel 2017-2018

L'Abi ha presentato la nuova edizione dell’osservatorio sulle sofferenze delle imprese italiane. Crediti deteriorati di nuovo a livelli pre-crisi.

Mercato e Lavoro
ABI e Cerved hanno presentato i risultati dell’Outlook sulle sofferenze delle imprese italiane, che elabora stime e previsioni dei tassi di ingresso in sofferenza delle società non finanziarie per classe dimensionale. Le analisi indicano un ritorno ai livelli pre-crisi del flusso di crediti deteriorati e un calo dell’incidenza delle nuove sofferenze per le società con più di 10 addetti, per le imprese industriali e per quelle che operano nel Nord.
In base alle previsioni, nel biennio 2017-18 il rischio delle imprese è atteso in calo in tutta l’economia, con un restringimento dei divari attuali tra dimensioni, settori e aree geografiche.
Nel dettaglio, i dati elaborati da Abi e Cerved mostrano come il flusso dei crediti deteriorati sia sceso vicino ai livelli pre-crisi: il tasso di deterioramento ha raggiunto il 2,3% a fine 2016 (era il 3,3% a fine 2015) scendendo al livello del 2008 e scostandosi decisamente dal picco negativo (6%) raggiunto nel corso delle recessioni del 2009 e 2013. Anche il tasso di ingresso in sofferenza per famiglie e imprese evidenzia un miglioramento su base annua, seppur di minore entità, toccando il 2,5% alla fine del 2016, un decimo percentuale in meno rispetto all’anno precedente (2,6%).
Per quanto riguarda le società non finanziarie, il tasso di ingresso in sofferenza si è ridotto in termini di importi, passando dal 4,3% di fine 2015 al 3,7% di fine 2016 sebbene sia rimasto ai livelli dell’anno precedente in termini di numero di prestiti (3,8%). Per le imprese, questo ha significato un miglioramento dei tassi di ingresso in sofferenza per le PMI (dal 3,1% al 3% per le piccole e dal 2,5% al 2,4% per le medie) e per le grandi società (da 1,9% a 1,8%), ma un peggioramento per le microimprese, che hanno fatto registrare un picco negativo nel 2016, al 4,1%.
I tassi di ingresso in sofferenza si sono mantenuti sui livelli dell’anno precedente nel Nord-Ovest (3,2%), si sono ridotti nel Nord-Est (dal 3% al 2,7%), l’area più sicura della Penisola, mentre sono aumentati nel Sud (dal 5,2% al 5,4%) e al Centro, raggiungendo un nuovo massimo (al 4,7%, dal 4,3%).
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