Speciale


Le nuove sfide del cloud computing

Non solo cloud ibrido, anzi il public cloud...

Nonostante le cautele di tipo economico, il cloud computing sta andando verso una forma di commoditizzazione?

La gestione dei costi del cloud computing sta diventando un punto dolente per molte imprese e organizzazioni che stanno effettuando la migrazione verso questo tipo di nuovi servizi. Secondo Idc la spesa globale in servizi di public cloud ha raggiunto nel 2014 un valore di 60 miliardi di dollari e promette di crescere a un tasso composto del 23 percento entro il 2017. Diventa parte dell’analisi del mercato il fatto che sempre più aziende sono passate al cloud - anche solo per ottenere più capacità di elaborazione - ma stanno sprecando denaro in servizi non utilizzati. Ma anche mancanza di controllo sui tempi di lavoro dei programmi o troppa liberalità concessa ai programmatori di applicazioni. Parte da qui l’interesse per un incontro con Reply. La multinazionale torinese è costituita da un modello a rete di aziende altamente specializzate, che affiancano i principali gruppi industriali nella definizione e nello sviluppo di modelli di business abilitati dai nuovi paradigmi tecnologici e di comunicazione, quali ad esempio, Big Data, Cloud Computing, Digital Communication, Internet degli Oggetti, Mobile e Social Networking, per ottimizzare ed integrare processi, applicazioni e dispositivi. L’offerta di Reply si propone di favorire il successo dei clienti attraverso l’introduzione di innovazione su tutta la catena del valore, grazie alla conoscenza di soluzioni specifiche ed alla consolidata esperienza sui principali temi core dei diversi settori industriali. I servizi di Reply includono Consulenza, System Integration e Digital Services. Reply declina la propria offerta di servizi su tre ambiti di competenza: Processi, Applicazioni e Tecnologie.
replysedelow.jpg
In realtà la trasformazione del business aziendale avviene attraverso tecnologie on premises e basate su cloud. In Reply si fa ampio uso e proposte di servizi cloud based offerti dalle piattaforme di Amazon, Google, Netsuite . Quale cloud computing In questi ultimi anni, il cloud computing si è affermato come una delle più importanti rivoluzioni che le aziende si siano trovate a dover affrontare, e oggi appare sempre più chiaro come questo fenomeno sia solo all’inizio. L’offerta di ambienti virtuali e di servizi da parte dei maggiori vendor mondiali ha, di fatto, modificato se non stravolto il concetto di IT come tradizionalmente veniva interpretato dalle aziende. Per un’azienda in crescita la possibilità di gestire i processi di business con semplicitàˆ ed efficienza e l’utilizzo di strumenti in grado di adattarsi con modularità alle esigenze future è di fondamentale importanza. E’ qui che interviene il cloud a garantire tutto questo e in più a permettere l’integrazione dei sistemi in grado di consentire l’evoluzione armonica di tutte le aree di business di un’impresa. ImpresaCity ha incontrato Marco Cusinato, Executive Partner di Reply, la persona giusta per una domanda che aleggia da tempo. Nonostante le cautele di tipo economico, il cloud computing sta andando verso una forma di commoditizzazione? Direi tendenzialmente di no , è la risposta di Cusinato . Anzi da un punto di vista tecnologico il cloud pubblico è quasi un passo indietro: le soluzioni non sono ancora così“ flessibili ed efficienti . Ma il costo di gestione dell’infrastruttura IT richiede un trade-off che va sostanzialmente a favore del cloud. L’orientamento generale delle imprese sembra per˜ essere quello che porta a un utilizzo ibrido del cloud. Infatti in un data center esistono sistemi core e non core. Ma - sembra di capire dall’argomentare di Cusinato - i dati di un sistema importante devono stare un po’ in casa e un po’ fuori in modo da poter scalare secondo i picchi della stagionalità : “Questione diversa riguarda alcune applicazioni come la posta elettronica, oppure Office 365 o le Google Apps , in questo caso la scelta è ormai acquisita. Un esempio opposto è un sistema di e-commerce in cui la stagionalità influisce. In questo caso lo sfogo per i picchi stagionali attraverso un sistema di cloud pubblico è quasi obbligatorio”.

cusinatolow.jpg
Altro punto. Reply sta lavorando in questo momento su progetti IoT (sensori M2M, ma anche in futuro sistemi più complessi dai droni alla robotica): “L’internet degli oggetti è uno degli ambiti applicativi con cui il cloud si sposa perfettamente. Lo scenario IoT è quello di tanti oggetti e tanti dati che affluiscono da località diverse”. Qui c’è un mercato in espansione e le soluzioni public come quelle di AWS o di Azure (IoT Suite) hanno ampie prospettive di utilizzo. In particolare il middleware cloud IoT Suite di Azure èal centro di una collaborazione possibile di Reply con l’hardware di Stmicroelectronics e l’istituto torinese di ricerca Mario Boella . Alcun osservatori ricordano una acquisizione di qualche anno fa da parte di Reply dei ricercatori di un laboratorio torinese di Motorola. Ora questi skill di ricerca sono focalizzati sul campo dell’IoT, dai sensori a fino al cloud. Il centro di Ricerca e Sviluppo Reply dedicato all’Internet of Things (IoT) e all’Internet of Services (IoS) ha creato HI Reply - Simply Connected. HI Reply abilita un ecosistema di comunicazione tra persone, oggetti e servizi in rete. HI Reply, attraverso moduli componibili e configurabili, fornisce tutti gli elementi necessari per la costruzione di soluzioni verticali sicure, scalabili e flessibili che si basano sull’interazione e la cooperazione di oggetti connessi tra loro. HI Reply consente lo sviluppo di nuove applicazioni specifiche per ambiti verticali.Inoltre Reply ha dato vita a un IoT Advanced Incubator. Breed Reply, l’incubatore IoT di Reply, finanzia e supporta lo sviluppo di start-up in ambito Internet degli Oggetti (IoT) in Europa e USA. Breed Reply affianca imprenditori e giovani talenti nel portare velocemente nuove idee sul mercato.