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Le nuove sfide del cloud computing

La sfida europea di Huawei

Per la multinazionale cinese l’Europa rappresenta il terreno di scontro ideale per acquisire market share in tutti i comparti IT

Huawei, multinazionale cinese di Shenzen, città simbolo della nuova globalizzazione tecnologica, è ormai diventato un temibile avversario nel mercato dell’infrastruttura d’impresa. Carrier, enterprise e consumer, sono le tre divisioni che rappresentano la formula di Huawei per soddisfare lo sviluppo di una nuova domanda informatica. Il mercato europeo è il secondo più importante al mondo, dopo quello cinese, e rappresenta il terreno di scontro ideale per acquisire market share in tutti i comparti IT: dal server, allo storage, al networking, aree dove il colosso cinese sta iniziando a mietere successi e a competere con i global player dell’informatica.

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“A soli quattro anni dal debutto nel mercato enterprise - ha affermato Vincent Pang, Presidente Huawei Technology - abbiamo stabilito una significativa presenza in Europa, creando centri di ricerca, in riferimento alle aree tecnologiche più innovative, come per esempio IoT e Industry 4.0, e stabilendo un network di relazioni con società di servizi e system integrator di primo piano, tra queste, la più recente, quella con T-Systems”. A oggi il fatturato del Gruppo è di 46 miliardi di dollari, generato per il 60%-70% dal mercato carrier, per il 25% circa dal mercato consumer e per il 7% dal settore enterprise, un dato ampiamente riscontrabile in tutte le aree geografiche dove la società è presente, anche in Italia, come spiega Alessandro Cozzi, Country Director Huawei per l’Italia. Tuttavia la divisione enterprise, ultima in ordine di apparizione, è la componente che registra le più alte performance di crescita. Huawei è convinta che vi siano spazi per modificare gli attuali assetti e posizionamenti di mercato. Nulla è immutabile. Soprattutto adesso. Le aziende stanno infatti affrontando un passaggio storico nell’evoluzione tecnologica in conseguenza di un diverso approccio al business. Si tratta di quella che da molti viene definita trasformazione digitale, sostenuta da fenomeni del tutto emergenti come Cloud e Mobile Computing, Big Data e IoT.
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E in questo passaggio le opportunità si dilatano oltre i confini dell’IT tradizionale.“Il paradigma dell’informatica si va progressivamente aggiornando, metabolizzando le logiche infrastrutturali più innovative, afferma Cameron Bahar, vice president & chief technology officer enterprise storage. Emc, NetApp, HP, Dell, Ibm, Cisco, tutte le società incumbent che hanno dominato la scena dell’IT nello scorso millennio devono riattualizzare la propria offerta e il proprio modello di business per traghettare il vecchio al nuovo. Il nostro vantaggio, nei loro confronti, continua Bahar, è quello di poter guardare all’evoluzione senza concedere compromessi alla tecnologia legacy. La proposizione tecnologica che siamo andati ad assemblare è nata insieme ai paradigmi della nuova IT, il che significa potere ragionare senza vincoli dettati da tecnologia pregressa”. Da una parte tutta la potenza di fuoco infrastrutturale per modernizzare i sistemi informativi delle aziende, con un forte focus su architetture convergenti, vedi l’esempio dell’offerta Fusion Server (massima semplificazione, box all in one con capacità di storage, di networking e di computing pre-integrate, come dimostra l’ultimo High Density Fusion Server nato dalla collaborazione con Intel). Nello stesso tempo, accelerazione su ciò che riguarda la realizzazione di ambienti di cloud computing, con l’endorsement verso soluzioni di orchestrazione di derivazione OpenStack per l’abilitazione di ambienti Virtual Data Center. L’idea è quella di poter configurare e implementare ambienti distribuiti di cloud computing dove la flessibilità delle diverse risorse possa essere gestita nel migliore dei modi. Tutta l’intelligenza del software, declinata nelle componenti di networking, di storage e server, per dare vita a un ambiente orientato all’ottimizzazione dell’infrastruttura complessiva per rendere sempre più rispondente l’IT alle esigenze del business. Negli ultimi dieci anni lo scenario che fa da sfondo al business dell’Information Technology è cambiato rapidamente e in modo irreversibile. I layer di networking, di server e di storage - in passato presidiati da singoli vendor che sulle singole componenti avevano costruito il proprio successo - sono sempre più visti come un unicum tecnologico. Di questo cambiamento Huawei ne è diventata protagonista. È finita l’era dei blocchi contrapposti, quello attinente la dimensione del computing e quello specifico di networking. Il quadro globale è andato progressivamente unificandosi con conseguente riposizionamento dell’offerta.
L’infrastruttura viene sempre più spesso interpretata e declinata in tutte le sue componenti e in una prospettiva più estesa. I vendor che erano posizionati su un’offerta di puro networking, come per l’appunto Huawei, sono diventati fornitori globali, consolidando la tradizionale componente di switching e routing con l’introduzione di storage e server in una prospettiva convergente allineata alle nuove esigenze di maggiore efficienza e produttività dei data center. La convergenza si è tradotta in una più compiuta proposizione d’offerta andando definitivamente a creare un ICT di nuova generazione. Huawei ha percorso questa strada diventando antagonista a tutto tondo dei fornitori incumbent di data center. Per la società di Shenzen la rete si è rivelata il vero driver per la creazione e sviluppo di nuovi servizi e soluzioni estendendo le competenze maturate nell’ambito telco al settore enterprise. Il tutto è avvenuto grazie al contributo realizzatosi con la trasformazione digitale dell’ecosistema IT che ha visto il proprio baricentro spostarsi dal desktop al mobile in virtù dell’affermazione di dispositivi quali smartphone e tablet. La dimensione enterprise Made in China rende oggi disponibile - a partner di ogni ordine e grado, service provider e system integrator, e in generale a tutto l’ecosistema che abilita la tecnologia a funzione di business - tutti gli elementi che concorrono alla creazione di un’infrastruttura allineata alla modernizzazione e re-ingegnerizzazione dell’esistente così come tutti gli elementi dedicati alla creazione di nuove applicazioni e servizi coerenti con le prospettive più innovative di cloud, mobile, big data e IoT. “Esistono opportunità enormi in ambiente enterprise, afferma il country manager italiano. Abbiamo la possibilità di sfruttare al meglio il rapporto storico con gli operatori, rapporto grazie al quale siamo entrati in un numero consistente di aziende, estendendo la presenza dalla componente di solo router alla componente d’infrastruttura di networking, di server e di storage. L’ampio serbatoio di tecnologie evolutive costituito dalla dimensione wireless e da tutto ciò che ne consegue in termini di enterprise mobility, è davvero significativo.
Le competenze sulle infrastrutture mobile rappresentano per noi un vantaggio competitivo - aggiunge Cozzi - in quanto determinanti per abilitare la mobilità aziendale e per molti degli sviluppi che si vanno oggi configurando in logica Big Data e Iot”.L’azienda accelera in velocità per conquistare nuovo spazio estendendo partnership, è il caso di Vmware, e annunciandone di nuove, come quella con Commvault. E conquistando nuovi traguardi tecnologici, come dimostra il rilascio dello storage monster OceanStor 18000 V3, disk array ibrido che integra tecnologia flash, offre disponibilità six nine e capacità fino 27 Petabyte con configurazione scalabile fino a un totale di 16 controller e 3.216 dischi. “Esistono spazi e opportunità, esiste l’interesse del mondo software enterprise e dei system integrator di fare leva sulla nostra tecnologia per trainare nuovi investimenti”, hanno affermato i manager di Huawei nel corso degli ultimi eventi europei. Ne sono un esempio alcuni dei più recenti annunci: dall’alleanza con il system integrator tedesco T-Systems, parte di Deutsche Telekom, alla estensione della partnership con SAP per lo sviluppo di nuove competenze nell’ambito Industry 4.0 (le società lavoreranno all’integrazione dell’infrastruttura Hana); dagli annunci storage con sistemi dedicati al settore del Media & Entertainment, all’impegno nella definizione di una offerta di security più allargata con l’introduzione di soluzioni di contrasto da attacchi DDoS, fino poi ad arrivare al consolidamento dell’offerta eLTE - con soluzioni finalizzate allo sviluppo di reti private wireless dedicate alla comunicazione in ambienti critici - e al progetto Smart City messo in atto nel comprensorio di Francoforte, dove la tecnologia IoT diventa parte integrante di una città intelligente.
Un mix di annunci, di tecnologie e di partnership, che rappresenta in modo esemplare la volontà espansionistica di Huawei in Europa, area dove può già oggi contare su un gran numero di alleanze e centri di ricerca e sviluppo.