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Il parere di VEM Sistemi

Risponde Marco Bubani, Direttore Innovazione di VEM Sistemi

Autore: Redazione ImpresaCity

Quali sono le sfide principali che le imprese affrontano nell'adozione delle tecnologie AI e come si possono affrontare?

Credo che al momento molte imprese siano piuttosto disorientate rispetto al tema dell’AI. Si sta diffondendo ovunque, tutti ne parlano ma spesso non è chiaro come questo paradigma tecnologico, che rappresenta a tutti gli effetti uno degli elementi a maggiore impatto per impresa e società, possa essere adottato e organizzato all’interno delle aziende per generare efficienza e, perché no, contribuire a creare nuovi prodotti, servizi o soluzioni.

Vedo l’adozione dell’AI da parte delle imprese divisa in due categorie: Quella che ormai troviamo presente all’interno di tutte le soluzioni tecnologiche che un’impresa già utilizza e quella che l’impresa potrebbe sviluppare al suo interno per migliorare le soluzioni che offre al mercato. Parlando della prima categoria, di fatto ormai tutte le soluzioni digitali in uso all’impresa incorporano a vari livelli algoritmi di AI. Mi aspetto che nel giro di poco tempo, qualunque ERP, CRM per non parlare degli strumenti Office, mettano a disposizione “co-pilot” o funzioni basate su AI che facilitino il lavoro degli operatori. I vari NLP (Natural Language Processing) la cui versione più efficace e diffusa sono i GPT saranno sempre più integrati nelle soluzioni che tutti i giorni utilizziamo. In sostanza credo che l’AI in buona parte entrerà nelle nostre organizzazioni in modo molto naturale, come evoluzione dei sistemi che utilizziamo.

Realizzare soluzioni di AI proprie invece, che abbiano l’obiettivo di migliorare i prodotti di un’azienda o anche di fare efficienza trasversale e di processo è molto più sfidante e passa da al meno tre elementi chiave: la preparazione e l’organizzazione dei dati in modo che possano essere utili all’addestramento di algoritmi di AI; le competenze per organizzare i dati e implementare gli approcci corretti, e questo è un punto davvero molto difficile, in quanto la mancanza di competenze sul mercato oggi è un forte limite allo sviluppo; e infine la conoscenza dei processi sui quali ha senso intervenire con automazione guidata dall’AI.

Quali possono essere gli approcci efficaci nell'integrazione delle tecnologie AI nelle infrastrutture delle imprese?

La prima cosa da fare è creare un gruppo di lavoro che cominci a mappare quanto l’AI si è già diffusa in azienda e in quali modalità per evitare che il suo impego non presenti rischi ed evitare che si operi in modo disallineato e poco efficiente. Lo stesso gruppo di lavoro dovrebbe quindi selezionare sul mercato e proporre le tecnologie più adatte, regolamentandone l’impiego e cercando di fornire delle linee di indirizzo ai vari settori. Queste attività vanno coordinate con il CIO per la parte tecnologica e l’ufficio legale o il comitato etico per gli impatti che si possono manifestare o le eventuali problematiche di data leakage.

Per sviluppare invece motori di AI attraverso l’R&D interno all’azienda, forse l’approccio che paga maggiormente è quello del “think big, start small, scale fast”, cioè avere una visione complessiva dell’impatto che questa tecnologia potrebbe apportare a un certo contesto, avviare un piccolo progetto pilota in cui sperimentare rapidamente, correggere errori che inevitabilmente si faranno e, quando si avrà maggiore consapevolezza della strada da intraprendere, provare ad allargare il progetto su scala più grande.

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