Negli ultimi anni
il tessuto imprenditoriale italiano sta cambiando pelle. A sostegno di questa tesi le elaborazioni della
Fondazione R.ETE. Imprese Italia effettuate su dati di
CoesioneSociale.Stat, che raccoglie le statistiche ufficiali prodotte dall'Inps, dall'Istat e dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali.
La partecipazione diretta dell'imprenditore
all'attività produttiva della propria azienda sembra, infatti, assumere un ruolo sempre più rilevante: i "lavoratori in proprio con personale alle dipendenze" sono le uniche, fra le figure professionali riconducibili al lavoro autonomo di impresa, ad aumentare di numero (secondo i dati dell'ISTAT, tra il 2004 e il 2011 sono cresciuti di 53 mila unità).
Al contrario, nello stesso periodo si registra un vero e proprio crollo della categoria degli
"imprenditori" (-42%), composta da coloro che amministrano la propria azienda sul versante organizzativo, ma non partecipano direttamente ai processi produttivi.
Infine, sono i
"lavoratori in proprio senza dipendenti" (categoria dalla quale sono comunque esclusi i liberi professionisti), a mantenere la leadership (2,3 milioni), sebbene il trend sia stato di segno contrario (-9%).
La congiuntura negativa sembra aver dunque favorito un parziale cambiamento nella antropologia del capitano d'azienda, al quale, tuttavia, possono aver concorso anche altri fattori.
I lavoratori in proprio con personale alle dipendenze si sono mostrati più
flessibili, ricettivi e dunque adatti a navigare il mutato contesto economico di crisi.
Si intravedono anche altre potenziali motivazioni del cambiamento di pelle del tessuto produttivo: l'accorciamento della catena di comando, in virtù delle contrazioni della pianta organica, l'ispessimento dimensionale delle aziende
attraverso aggregazioni fra imprese (con una perdita netta di figure di imprenditori "
manager") o anche fenomeni di attrazione nell'area dell'irregolarità per i lavoratori in proprio senza dipendenti.
L'aggregato delle componenti del lavoro imprenditoriale – valori assoluti e var. assolute annue
(anni 2004-2011):
Lo studio è disponibile al seguente link.