Telecom Italia chiude il 2012 con ricavi pari a 29, 5 miliardi di euro, in calo del 1,5% rispetto ai 29,96 miliardi del 2011. La riduzione, dell’ordine di 454 milioni, spiega la società, è dovuta essenzialmente alla contrazione registrata sul mercato italiano, ma soprattutto alla
forte riduzione delle tariffe sui servizi di telefonia tradizionali a causa del continuo aumento della concorrenza. A pesare sul fatturato del gruppo guidato da Franco Bernabè è stata anche l’entrata in vigore del
nuovo listino di terminazione su rete mobile (MTR), che prevede una riduzione della tariffa del 53% a 2,5 centesimi di euro da 5,3 cents.
Positivo l’andamento delle operazioni in Sud America: la business unit argentina incrementa il giro d’affari di 564 milioni di euro, mentre il Brasile segna + 134 milioni. Dopo la diffusione dei risultati preliminari del 2012 il titolo perde il 4%, mentre da inizio anno la contrazione è del 17,5%.
La società non è riuscita a seguire l’onda positiva che ha interessato la Borsa italiana negli ultimi mesi. Telecom, infatti, è largamente al di sotto delle dinamiche del FTSE MIB che si sono evidenziate da agosto ad oggi e che hanno fatto risalire l’indice di circa il 20%, un divario che si è progressivamente allargato negli ultimi mesi e che ha toccato il minimo in questi giorni. Tuttora in discussione la cessione di TI Media che controlla i due canali La7 e Mtv.