Agenda digitale: per Passera dipinge l'Italia che vorremmo

È stato approvato dal Consiglio dei Ministri il secondo “Decreto Crescita”. Per il Ministro Corrado Passera si tratta di un insieme di iniziative che disegnano l'Italia che vorremmo.

Autore: Chiara Bernasconi

È stato approvato dal Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro dello Sviluppo economico, delle Infrastrutture e dei Trasporti, il secondo “Decreto Crescita”.
Si tratta di un provvedimento che costituisce un ulteriore passo avanti dell’Agenda per la crescita sostenibile del Governo, rappresentando la naturale prosecuzione di quanto fatto nei mesi scorsi.
I capisaldi del decreto sono le infrastrutture e i servizi digitali, la creazione di nuove imprese innovative (startup), gli strumenti fiscali per agevolare la realizzazione di opere infrastrutturali con capitali privati, l’attrazione degli investimenti esteri in Italia, gli interventi di liberalizzazione in particolare in campo assicurativo sulla responsabilità civile auto.
Il ministro Corrado Passera ha dichiarato che il Dl Crescita 2.0 “è un insieme di iniziative che disegnano l'Italia che vorremmo. Da oggi sarà più facile dar vita ad una impresa startup innovativa, un'azienda che nasce e produce nuove iniziative tecnologiche a condizione che si tratti di progetti molto trasparenti, con un grande contenuto di innovazione. Il nostro Paese è pieno di imprenditori ma è difficile far nascere aziende, perciò abbiamo ascoltato molto, in giro per l'Italia, e confrontato le migliori esperienze straniere su questo settore, una consultazione che ha coinvolto migliaia di persone con esperienza di startup, coordinato da una task force del Ministero. Per queste imprese costerà pochissimo aprirle, tutti gli oneri vengono assorbiti e azzerati. Potranno assumere in modo molto flessibile e pagare anche attraverso azioni, cioè coinvolgere nel capitale chi ci lavora. Avranno anche forme fiscalmente molto vantaggiose e infine per portare risorse a queste aziende abbiamo individuato dei meccanismi di defiscalizzazione e detrazione degli investimenti fino a 500mila Euro”. Con l’applicazione dell’Agenda Digitale aumentano i servizi digitali per i cittadini, i quali potranno disporre di un unico documento elettronico valido anche come tessera sanitaria. Via libera anche alle ricette mediche digitali, al fascicolo universitario elettronico, all’obbligo per la PA di comunicare attraverso la posta elettronica certificata e di pubblicare online i dati in formato aperto e riutilizzabile da tutti.
Significativi risparmi di spesa e maggiore efficienza arriveranno dalla digitalizzazione delle notifiche e delle comunicazioni giudiziarie, che assicureranno il mantenimento del principio di prossimità del servizio giustizia nei confronti di cittadini e imprese. Viene inoltre integrato il piano finanziario necessario all’azzeramento del divario digitale per quanto riguarda la banda larga (150 milioni stanziati per il centro nord, che vanno ad aggiungersi alle risorse già disponibili per il Mezzogiorno per banda larga e ultralarga, per un totale di 750 milioni di Euro) e si introducono significative semplificazioni per la posa della fibra ottica necessaria alla banda ultralarga.
Per la prima volta, nell’ordinamento del nostro Paese viene introdotta la definizione di impresa innovativa (startup): le nuove misure toccano tutti gli aspetti più importanti del ciclo di vita di una startup - dalla nascita alla fase di sviluppo, fino alla sua eventuale chiusura - ponendo l’Italia all’avanguardia nel confronto con gli ordinamenti dei principali partner europei.
Tali norme danno seguito a quanto indicato nel Programma Nazionale di Riforma e rispondono a raccomandazioni specifiche dell’Unione Europea che individuano nelle startup una leva di crescita e di creazione di occupazione per l’Italia.
La dotazione complessiva subito disponibile è di circa 200 milioni di Euro. Una volta a regime, la norma impegnerà 110 milioni di Euro ogni anno.
Ulteriori importanti misure vengono assunte sul fronte della defiscalizzazione delle opere infrastrutturali strategiche (tramite l’introduzione di un credito di imposta a valere su Irap e Ires fino al 50%), sull’attrazione degli investimenti diretti esteri (con la costituzione dello sportello unico Desk Italia a cui potranno rivolgersi gli imprenditori stranieri), col rafforzamento del sistema dei Confidi per migliorare l’accesso al credito delle Pmi e con significative liberalizzazioni nel settore assicurativo (introduzione di un “contratto base” comune a tutte le compagnie).
Vengono recepiti nel nostro ordinamento i princìpi dell’Agenda Digitale Europea. L’Italia si dota in questo modo di uno strumento normativo che costituirà un'efficace leva per la crescita occupazionale, di maggiore produttività e competitività, ma anche di risparmio e coesione sociale, spinta strutturale per la realizzazione delle strategie, delle politiche e dei servizi di infrastrutturazione e innovazione tecnologica dell’intero Paese.
Ogni anno, il Governo presenterà al Parlamento una relazione aggiornata sull’attuazione dell’agenda digitale italiana.

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