Vodafone e Huawei hanno completato i test di una r
ete 5G, pre-standard ma completa in
tutte le sue parti (RAN, core e terminali), che utilizza contemporaneamente
due frequenze differenti in modo da aumentare le prestazioni ed estendere il raggio di copertura nella comunicazione dati. I test sono stati condotti a Milano dopo che, spiegano le due società, il Ministero per lo Sviluppo Economico ha reso disponibili le frequenze necessarie nella banda dei 3,7 GHz.
Operare ad alta frequenza permette tra l'altro di connettere un gran numero di utenti ma ha lo svantaggio di limitare il
raggio di copertura della rete. Usare frequenze più basse porta al problema opposto: la copertura è più estesa ma ci sono meno possibilità di connessione. La collaborazione Tra Vodafone e Huawei ha portato a un approccio diverso: per aumentare la copertura alle alte frequenze, il downlink e l’uplink da/verso i dispositivi mobili
sono stati "separati" in modo da operare a due frequenze diverse.
Questa possibilità - tecnicamente denominata
uplink & downlink decoupling - farà parte dello standard definitivo del 5G. I test servono anche per maturare l'esperienza necessaria a implementarla subito e correttamente una volta che lo standard sarà ratificato.
Per verificare i vantaggi portati dal disaccoppiamento delle trasmissioni, Vodafone ha definito due scenari d'uso. Sulla stessa banda ad alta frequenza sono state testate
trasmissioni a vari Gbps con e senza disaccoppiamento. Nel secondo scenario il downlink ha usato una banda di frequenza più alta rispetto a quella usata dall'uplink, mostrando miglioramenti
sino a 10 dB nella copertura 5G.