Secondo le cifre di
451 Research il futuro del cloud aziendale va verso due tipi di modelli di consumo: il
multicloud e il
cloud ibrido. La società di analisi stima infatti che entro il 2019 il 69 percento delle imprese avrà adottato ambienti del genere. Questo nell'ambito di un progressivo ma netto
spostamento dei carichi di lavoro in cloud. Oggi secondo 451 Research il 45 percento dei workload è eseguito attraverso una qualche forma di servizio cloud e questa percentuale salirà al 60 percento entro il 2019.
Il lato negativo di questa evoluzione verso il multicloud e il cloud ibrido è l'introduzione di una
maggiore complessità, legata alla necessità di scegliere tra le offerte di molti provider e di cercare un equilibrio ottimale (anche dal punto di vista economico) fra di esse. Questo sarà sempre più difficile anche perché i servizi cloud stanno diventando
sempre più articolati e meno immediati da comprendere e da valutare economicamente.
Questo dovrebbe secondo gli analisti portare alla crescita dei
cloud dealer, operatori che faranno da interfaccia tra le aziende utenti e i servizi dei grandi cloud provider, assemblandoli in
pacchetti che abbiano prezzi chiari e opzioni comprensibili. È in un certo senso lo stesso ruolo svolto dalle utility, che nascondono agli utenti la complessità del mercato dell'energia.
Più in generale, 451 Research stima che il
mercato cloud nel suo complesso chiuderà il 2017 con un giro d'affari di circa
28 miliardi di dollari (+27 percento anno su anno). Questa cifra è prevista in crescita mediamente del 19 percento l'anno sino a oltre
53 miliardi di dollari nel 2021. La valutazione comprende le parti IaaS e PaaS ma non l'offerta SaaS strettamente applicativa. Comprende invece la parte SaaS infrastrutturale, come le piattaforme di IT management e di backup.