Hardware, più software, più intelligence. La missione di
Netapp è ormai da tempo focalizzata nella più ampia dimensione della gestione dei dati, tema cruciale per tutte le aziende che vogliono ambire ad essere data driven e procedere alla messa a punto di organizzazioni il cui obiettivo sia la valorizzazione del dato. “Quest’ultimo, spiega
Marco Pozzoni, country manager di Netapp Italia è elemento indispensabile per assicurare l’erogazione di applicazioni e servizi coerenti con tutte quelle esigenze che vengono sollevate dalla
trasformazione digitale” .
Cloud, Big Data, IoT. I riferimenti per lo sviluppo di una nuova generazione di servizi che travalica il perimetro aziendale mettono in discussione il tradizionale approccio al
data management evidenziando l’esigenza di sapere movimentare i dati in una molteplicità di luoghi poiché ci si confronta con istanze di centralizzazione e distribuzione del dato. Cloud pubblico e privato, on premise, edge computing,
lo storage deve essere elastico e prevedere la possibilità di supportare dinamicamente processi a più dimensioni.
“E’ seguendo questa logica, dice Pozzoni, che abbiamo attualizzato la nostra offerta nel corso degli ultimi anni. Da una parte introducendo risorse storage sempre più performanti, vedi tecnologia
flash array, dall’altra creando la piattaforma software o
data fabric in grado di assecondare l’efficiente movimentazione all’interno di uno scenario di business sempre più ibrido che deve prevedere capacità di integrazione di risorse on e off premise, il tutto declinato coerentemente con obiettivi di diversificazione del sourcing tecnologico. Significa, in buona sostanza dare alle aziende la capacità di essere più agili e reattivi assecondando la velocità del business e dei cambiamenti.
Velocità, real time o near real time computing. “La velocità di accesso ai dati – afferma
Roberto Patano, Senior Manager Systems Engineering di Netapp Italia -, è oggi assicurata da piattaforme superperformanti che rispondono alla logica della tecnologia a stato solido, una volta privilegio di pochi, in virtù degli elevati costi, che oggi sta invece diventando una risorsa mainstream, imponendosi come elemento fondante delle nuove architetture a supporto di applicazioni e servizi che devono garantire
tempi di latenza sempre più ridotti. Si tratta, ovviamente, di investimenti importanti, dice Patano. Ma se si guarda alla dinamica del price performance ci si accorge che il flash non ha rivali”. Insomma lo storage all flash si impone come livello tier one nell’ambito delle tecnologie a supporto della gestione di dati dove il driver è la performance”.
E i risultati sono allineati a questo trend.
Nel secondo trimestre 2017 i prodotti flash array Netapp hanno generato vendite per 1,7 miliardi di dollari pari a un incremento anno su anno del 58%. Dalle ultime rilevazioni trimestrali di Idc, inoltre, Netapp vanta in Italia un market share del 19,6%, percentuale che le fa guadagnare il primo posto nella classifica di riferimento, precedendo di poco Dell Emc il cui market share raggiunge quota 18,7%. “
Sia in Italia che in Emea siamo riusciti a raggiungere la leadership di mercato e ciò conferma la nostra capacità di tradurre offerta tecnologica state of the art in opportunità per il business aziendale”.
Se l’elemento flash array conquista sempre più rilevanza e consenso da parte dei clienti, non meno interessante è l’evoluzione Netapp che si è espressa nell’ambito delle
soluzioni convergenti e iperconvergenti che di fatto determinano le basi per la creazione di data center di nuova generazione basati su architetture software defined. Nel caso di appliance iperconvergenti stiamo parlando di quello che in qualche modo possiamo definire come data center ina box, dove risorse computazionali, storage e di rete, permetttono l’orchestrazione delle diverse risorse in funzione di esigenze applicative prevedendone un utilizzo dinamico.