È possibile unire due mondi in decisa crescita come quelli dei
droni e della
stampa 3D? Certo additive manufacturing e aerospaziale hanno
relazioni molto strette, ma un progetto avviato dall'Esercito statunitense - per la precisione dal
US Army Research Laboratory -
dimostra che una loro combinazione è in grado di portare importanti benefici anche sfruttando tecnologie di stampa 3D semplici come l'estrusione.
Il progetto è la concretizzazione di alcune iniziative avviate già tempo fa e legate alla
modernizzazione delle truppe, tra l'altro appunto con l'utilizzo di droni. I droni vengono usati dall'Esercito come
mezzo di ricognizione a corto raggio, utile ad evitare che i soldati incontrino ostacoli o nemici in aree, come gli edifici, che non possono esplorare direttamente. Si tratta di un utilizzo relativamente semplice, ma che in zone di guerra richiede
droni con caratteristiche particolari che non sempre sono presenti nei modelli commerciali.
Da qui innanzitutto l'idea di
assemblare direttamente i droni a partire da componenti separati, combinando fra loro quelli di base più indicati e aggiungendone altri che possono portare funzioni specifiche, ad esempio di
ripresa aerea convenzionale o con sensori termici. In questo modo è anche possibile realizzare droni che siano facili da trasportare, eventualmente anche nello zaino dei soldati.
L'evoluzione prevista dallo US Army Research Laboratory e proposta al corpo dei Marines è una estensione di questa costruzione modulare. Si tratta di adottare la stampa 3D a estrusione per
realizzare on-demand componentistica dei droni che sia già di partenza pensata per soddisfare le esigenze delle missioni da affrontare. I componenti saranno resi disponibili
attraverso un portale web dell'Esercito, in modo che chi li deve usare possa scegliere il tipo di drone di volta in volta più adatto e procedere alla sua stampa.
Un drone realizzato in additive manufacturing e on-demand potrebbe essere
disponibile in poche ore ed è intrinsecamente "ottimale" per il ruolo che deve svolgere sul campo. Inoltre - ed è un particolare che non guasta mai - il suo costo è inferiore rispetto a quello dei droni commerciali. Certo, si spiega, è necessario
migliorare costantemente i processi di stampa 3D "low cost" in modo da rendere la qualità dei componenti prodotti comparabile, se non proprio analoga, a quella offerta dai processi produttivi tradizionali.