Per Accenture è il momento in investire in AI

Le tecnologie cognitive e la collaborazione uomo-macchina possono portare una crescita sensibile del business in qualsiasi ambito. Ma serve una strategia precisa.

Autore: Redazione ImpresaCity

Per i CEO è il momento di investire nelle tecnologie di Intelligenza Artificiale in modo che queste possano affiancare i dipendenti a tutto vantaggio della produttività aziendale. Questo è il messaggio che Accenture ha voluto dare con il suo studio Reworking the Revolution, sottolineando che gli investimenti nelle tecnologie cognitive e nella collaborazione uomo-macchina hanno ritorni concreti e molto rapidi.

Secondo gli analisti, infatti, se un'azienda inizia a investire in Intelligenza Artificiale ai tassi delle imprese leader, può registrare entro il 2022 una crescita del fatturato del 38 percento. Un volume di investimenti del genere porterebbe globalmente un aumento dei ricavi per 4.800 miliardi di dollari, sempre entro il 2022.

L'indagine Accenture ha coinvolto circa 14 mila dipendenti e 1.200 dirigenti di varie nazioni tra cui anche l'Italia, anche valutando la loro opinione sugli effetti positivi che l'AI può avere sull'operatività delle imprese. Le valutazioni sono sostanzialmente concordi: il 61 percento dei dirigenti ritiene che la quota delle posizioni aziendali che dovranno collaborare in qualche modo con intelligenze artificiali crescerà nei prossimi tre anni, mentre il 69 percento dei dipendenti ritiene importante sviluppare competenze per operare con macchine intelligenti.



Certo la sinergia uomo-macchina non si svilupperà da sola e richiede importanti cambiamenti organizzativi e di approccio. Accenture spiega che le aziende dovrebbero "rivisitare" i profili professionali dei dipendenti abbandonando il concetto di ruolo e concentrandosi sui task che vengono svolti, affidandoli poi alle persone o a sistemi automatizzati a seconda di cosa sarà più efficace. Il 46 percento dei manager consultati da Accenture peraltro già indica che le "job description" sono obsolete.

Servono anche programmi personalizzati di formazione, in modo che i dipendenti imparino a collaborare con i sistemi di intelligenza artificiale. Qui c'è ancora molta strada da fare, come dimostra ad esempio il fatto che solo il 3 percento dei dirigenti ha indicato che la loro azienda aumenterà significativamente gli investimenti nel re-skilling dei dipendenti.

"Per riuscire a crescere nell'era dell'AI, le aziende devono investire di più in formazione, al fine di preparare i dipendenti a un nuovo modo di lavorare in cooperazione con le macchine", ha sottolineato in questo senso Marco Morchio, ‎Accenture Strategy Lead per Italia, Europa Centrale e Grecia. "Quella che noi definiamo Applied Intelligence - cioè la capacità di integrare rapidamente tecnologia intelligente e ingegno umano in tutte le funzioni aziendali - sarà sempre più un elemento imprescindibile per il successo e la crescita delle imprese".

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