Dai
risultati finanziari trimestrali che le principali aziende dell'IT stanno pubblicando in questi giorni si riesce a evincere in particolare l'andamento del business per
le principali piattaforme cloud. Le cifre pubblicate da Microsoft avevano già tratteggiato
la crescita di Azure, ora è possibile fare un confronto con gli antagonisti
Google e
Amazon Web Services.
La casa madre di Google, ossia
Alphabet, ha registrato complessivamente ricavi per
32 miliardi di dollari circa, che in grandissima parte (circa 27 miliardi) vengono dal business della pubblicità online. Alphabet e Google
non scompongono i risultati finanziari in modo da esplicitare chiaramente il giro d'affari della
Google Cloud Platform, ma una indicazione ufficiale c'è.
Nel commentare i risultati con gli analisti, il CEO di Google
Sundar Pichai ha rivelato che il cloud ha generato oltre
un miliardo di dollari di ricavi nel trimestre, cifra che ha anche un certo valore simbolico nella rincorsa ai grandi provider. Tanto che Pichai ha affermato che "
Google Cloud Platform è quello che sta crescendo più velocemente tra i principali provider mondiali di cloud pubblico". Una buona notizia per Google, che deve dipendere meno dal business della pubblicità online se vuole mostrare sempre importanti tassi di crescita.
D'altro canto il business del cloud cresce anche nei risultati del cloud provider per antonomasia, ossia
AWS. La casa madre Amazon ha registrato ricavi trimestrali per qualcosa come
60,5 miliardi di dollari, compreso il business di AWS che ha contabilizzato entrate per
5,1 miliardi (+44 percento anno su anno) e un utile operativo per 1,3 (+46 percento).
I ricavi e la crescita sono sostanzialmente allineati con le cifre Microsoft, anche se le due offerte in ambito cloud
non sono del tutto paragonabili. Nel giro d'affari cloud, infatti, Microsoft non comprende solo Azure ma anche altri servizi collegati tra l'altro a Office 365 e al mondo consumer.