La
via italiana all’innovazione 4.0 dell’industria ha oggi un nuovo
centro di eccellenza a Modena, nella Motor Valley, nato dalla
collaborazione tra Accenture e HPE Coxa, quest’ultima un’azienda del Made in Italy.
Una combinazione di
eccellenze messe a fattor comune che ha dato vita a un polo dove
sperimentare modelli e laboratori di Industria 4.0, esaltando la dimensione territoriale.
Il nuovo
Industrial IoT Innovation Center di Modena è infatti il primo
centro di innovazione di Accenture dedicato all’
Industry X.0 in Italia e si innesta a nel progetto europeo di più ampio respiro
Industry X.0 Innovation Network, una rete globale comprensiva di altri
23 centri distribuiti in Europa (include l’
Innovation Center di Garching in Germania e sarà ampliato quest'anno con l'apertura di un altro centro in Nord America) per il quale l’azienda ha pianificato un
piano di investimenti da 1,4 miliardi di dollari con l’obiettivo di espandere il business
Industry X.0, come interpretazione dell’
industria manifatturiera moderna nell’era digitale in cui prodotti e servizi poggiano su nuovi e innovativi metodi e processi di produzione e fruizione nonché di supporto sul campo. Elementi caratterizzanti la
nuova ‘industria’ agile e digitale così concepita sono il trasferimento veloce dei dati, l’esecuzione ‘data driven’, la profonda trasformazione della forza lavoro che interagisce con macchine intelligenti e ‘responsive’.
Elio Catania, Presidente Confindustria Digitale; Andrea Bozzoli, Ceo HPE Coxa; Fabio Benasso, Presidente e Amministratore Delegato di Accenture Italia; Marco Morchio, Managing Director Accenture Strategy
Il digitale entra nella fabbrica “Oggi nasce a Modena l’esempio concreto di come le nuove tecnologie digitali vengono declinate nei processi industriali; primo passo di un viaggio in cui Accenture con HPE Coxa vuole sperimentare e testare nuove tecnologie applicate all’industria manifatturiera - dichiara
Fabio Benasso, Presidente e Amministratore Delegato di Accenture Italia. Credo che per l’Italia valorizzare le eccellenze e le filiere territoriali sia un’opportunità straordinaria; in particolare, l’eccellenza espressa dalle realtà della Motor Valley è molto elevata, testimoniata dal fatto che molte aziende internazionali hanno scelto le aziende di questo territorio, di cui Accenture riconosce vivacità e fertilità e dove vuole essere presente investendo in modo sinergico e strategico al fine di costruire il futuro digitale del Paese”. Un’i
nnovazione applicata e concreta ma soprattutto
aperta alle realtà del territorio da cui arrivano nuovi stimoli, idee da condividere e dove centri come quello di Modena diventano
abilitatori importanti di percorsi di industria 4.0 e impresa 4.0, con tecnologie applicate e casi di utilizzo da replicare:
“Il nuovo Industrial IoT Innovation Network di Modena porterà le imprese del settore nella prossima fase dell’era digitale, consentendo loro di sperimentare le soluzioni che possono incidere in maniera significativa sull’evoluzione dei modelli di business, dei prodotti e della customer experience,” sottolinea Benasso.
HPE Coxa: il valore del Made in Italy
L’esperienza globale di innovazione di una multinazionale coniugata con l
’eccellenza del territorio di HPE Coxa. E’ questa un
’azienda modenese di sviluppo prodotti con sede nella Motor Valley, specializzata in attività di ingegneria per il settore
automobilistico, motoristico e delle soluzioni di automazione, che vanta un parco clienti sia locali che globali.
“Specializzata in tecnologie metallurgiche meccaniche - come racconta
il Ceo Andrea Bozzoli - fa leva su un team di 250 persone di cui 2/3 ingegneri, in grado di mettere a disposizione dei propri clienti le tecnologie più aggiornate al fine di avere prodotti sempre più innovativi e competitivi e ridurre il time to market, facendo dell’estrema customizzazione un elemento distintivo per creare soluzioni tagliate su misura sulle esigenze dei clienti”. Un’azienda
focalizzata sull’innovazione che macina milioni e milioni di dati, in cui il peso odierno del digitale incide sul fatturato per circa il 25% per arrivare al 35% nel giro di un biennio.
La
digitalizzazione è concepita e vissuta infatti da HPE Coxa come
elemento abilitante per la competitività delle aziende clienti.
“Le dimensioni contenute dell’azienda in termini di volumi e la completa integrazione delle fasi di sviluppo prodotto, in un contesto di alta complessità dal punto di vista tecnologico, sono gli ingredienti perfetti per caratterizzare l’azienda come laboratorio di sperimentazione per soluzioni innovative che, una volta dimostrate in modo concreto, possono essere trasferite su applicazioni di più larga scala. Testimonianze tangibili di questo approccio sono il Machining Innovation Lab, il centro di ricerca Metal Additive di recente apertura e il centro per il testing dei motori. L’ingresso nell’IoT Innovation Network di Accenture rappresenta una tappa coerente in questo percorso e la collaborazione con Accenture una grande opportunità”, rimarca Bozzoli.
E’ tempo di Live Connected Factory
Nel centro le aziende clienti possono
‘toccare con mano’ l’innovazione tecnologica applicata ai processi manifatturieri e comprendere i vantaggi concreti delle nuove tecnologie digitali:
“E’ una fabbrica vera, una ‘live connected factory’ dove trovare le tecnologie digitali applicate, abilitanti un processo di trasformazione che porta l’imprenditore a raggiungere obiettivi di efficienza ed efficacia. Un laboratorio in cui la collaborazione e la combinazione di capacità differenti riescono a generare nuove offerte di valore per il mercato da proporre in ecosistema diversamente dal passato”, spiega
Giorgio Torresani, Managing Director Accenture.
Una
storia tutta da raccontare per favorire
la rinascita digitale dell’industria che porta
benefici di business in termini soprattutto di
sicurezza, produttività e time-to-market, facendo leva su tecnologie digitali innovative che permettono di
controllare dentro e fuori l’azienda gli eventi legati alle macchine.
In termini di
efficienza ed efficacia gli impianti e i prodotti connessi alla piattaforma IoT del Centro rendono possibile la visibilità in tempo reale dei dati di business originati dal ‘campo’; dati su cui è possibile costruire ‘insights’ e modelli intelligenti di supporto alle decisioni al fine di anticipare eventi critici e la sincronizzazione delle fasi produttive. L’elemento
sicurezza è invece garantito e amplificato dall’utilizzo di tecnologie di riconoscimento dell’immagine per monitorare per esempio il corretto uso dei caschetti e di smart watch per supportare il tecnico di produzione nello svolgimento della sua attività attraverso l’uso della realtà aumentata. Nel Centro di Modena sono altresì disponibili leve per ridurre il
time-to-market – un KPI fondamentale per misurare la competitività di un’azienda - legate ai processi operativi, alle tecnologie e al disegno prodotto.
Il Digitale: c’è la discesa della leadership
Un nuovo polo innovativo in grado di
spiegare in modo concreto come fare il digitale, la cui valenza è riconosciuta anche da
Elio Catania, Presidente Confindustria Digitale, intervenuto all’inaugurazione
: “Negli ultimi 15 anni – l’impresa italiana ha accumulato un enorme ritardo in investimenti in innovazione tecnologica digitale, basti dire che l’Italia ha investito circa il 4,5% del Pil in questo campo, contro una media europea del 6,5% (Inghilterra dell’8%, Germania del 7%); un gap che ha pagato caro in termini di crescita di innovazione tecnologica, di produttività delle imprese e di competitività e anche di reputazione del sistema Paese. Oggi però il vento è cambiato: la leadership delle imprese e del Governo ha fatto capire che il digitale è una priorità strategica del Paese di cui non si può fare a meno, chiave di volta nell’economia moderna per fare girare la macchina in modo diverso, stabilire una dinamica di crescita e competitività che si traduce in benessere per il Paese”. Un
tema strategico per la gestione delle imprese e dell’intera economia, che non può essere delegato ai tecnici:
“L’Italia è il secondo paese manifatturiero dell’Europa, ha la cultura del prodotto e della progettazione; va visto come grande opportunità da cogliere e non lasciarsi scappare e le misure e i provvedimenti messi in atto di recente stanno dando i primi risultati”. Un
tema tecnologico e altresì di persone e di ecosistema: occorre
colmare il gap di competenze digitali, sviluppare le professioni del futuro e lavorare in ecosistema nella logica di ‘
Open Innovation’: “Il 2018 sarà l’anno della formazione, con un impegno collettivo affinché le professioni nuove siano disponibili per le imprese”, sostiene Catania così come sarà fondamentale inculcare all’interno del nostro sistema di imprese il
modello dell’open innovation: "Oggi l’innovazione di impresa si fa infatti in ecosistema – poli tecnologici, startup, università, partnership tra aziende come Accenture e HPE Coxa,… fare tutto in casa non regge più; è necessario fare girare le conoscenze e mettere a fattor comune le specificità”, conclude Catania.
Verso Industry X.0. I suggerimenti di Accenture
Per le aziende manifatture italiane il fatto di adottare un nuovo modello industriale per sviluppare prodotti e servizi innovativi facendo ricorso a tecnologie digitali è diventata una una priorità strategica, come emerge dalla ricerca “
Industry X.0 - Digital Reinvention of the Italian Industry (condotta da Accenture su un campione di 90 dirigenti di aziende italiane - 50 Pmi e 40 grandi aziende selezionate da 22 settori manifatturieri e produttivi):
“Il management italiano non è solo alla ricerca di costi e di efficienza operativa ma di un nuovo modello di business e di sviluppo di prodotti e servizi innovativi. La maggior parte dei dirigenti intervistati interrogata sulle priorità strategiche su cui focalizzeranno gli investimenti legati al mondo digitale e all’innovazione vedono opportunità di crescita e quindi nuovi prodotti e servizi, un incremento della profittabilità e la possibilità di entrare in nuovi mercati – commenta
Marco Morchio, Managing Director Accenture Strategy.
Il 30% circa delle Pmi e delle grandi imprese è però poco confidente nella capacità di gestire in modo efficace tutte queste innovazioni tecnologiche per ottenere i risultati desiderati; si rendono conto infatti del potenziale di queste nuove tecnologie, vorrebbero utilizzarle per sviluppare nuovi prodotti e servizi ma non è immediato come farlo”.
La
migrazione verso un modello di industria X.0 non porta in azienda risultati istantanei:
“E’ un elemento di cambiamento complesso che agisce sia sul modello operativo che sul modello di business”.
In questo senso
Accenture ha stilato una sorta di vademecum, basato su
sei priorità strategiche per un modello di successo nella Industria X.0:
Trasformare il core business (capire come il modello attuale può essere innovato e reso più strategico);
Concentrarsi sull’esperienza e i risultati (attraverso l’adozione di meccanismi diversi dal passato, per esempio, l’utilizzo di tecniche che permettono di basare i processi decisionali sulle informazioni facendo leva su tecnologie di Big Data e Analytics);
Innovare i modelli di business attraverso nuovi prodotti e servizi;
Creare una forza lavoro preparata al digitale, facendo evolvere skill e competenze delle persone ma anche il modello di interazione tra uomo e macchine;
Creare nuovi ecosistemi, le aziende devono trasformarsi in piattaforme aperte di collaborazione con altri partner;
Ri-orientare il modello di business, bilanciando opportunamente l’evoluzione del proprio core business e l’ingresso su nuovi modelli di business.
E da oggi la sperimentazione pratica si può fare nell’Industry X.0 Innovation Center di Modena.