C'è un limite anche al numero di
smartphone che i consumatori possono avere voglia di acquistare, soprattutto se i miglioramenti da una generazione alla successiva sono
sempre più marginali. È questa mancanza di un vero stimolo al mercato di sostituzione, che peraltro abbiamo visto anche in
altri settori collaterali, che secondo Gartner ha portato il comparto smartphone alla sua
prima flessione anno su anno da quando di fatto il comparto esiste (Gartner lo misura dal 2004).
Nel quarto trimestre 2017 sono stati venduti globalmente circa 408 milioni di smartphone contro i 432 dello stesso periodo del 2016. Si tratta di una
flessione del 5,6 percento. Va meglio se si considera il 2017 nella sua totalità: durante l'anno sono stati venduti circa 1,54 miliardi di smartphone contro gli 1,5 dell'anno precedente, con una
crescita del 2,7 percento.
La flessione dell'ultimo trimestre è legata all'
offerta non sempre convincente dei produttori, spiega Gartner. Chi deve acquistare uno smartphone per la prima volta non si trova davanti molti prodotti di qualità a costo contenuto, quindi il mercato di "ingresso" si è ridotto. Parallelamente, chi deve sostituire un prodotto che ha già preferisce magari aspettare un po' per
acquistare uno smartphone di qualità e usarlo più a lungo, il che allunga sensibilmente il ciclo di sostituzione.
Messe così le cose, è ovvio che il mercato smartphone al suo interno non mostri un grande dinamismo. La coppia dominante fatta da
Samsung e
Apple resta saldamente al comando variando poco il market share dell'una e dell'altra, come resta relativamente saldo il terzo posto di
Huawei.
La non-notizia è che a parte Apple e Samsung
il mercato è cinese, con Huawei accompagnata da Xiaomi, Oppo e Vivo. Anche perché questi produttori
si stanno insediando bene negli unici mercati che possono
promettere crescite rilevanti a breve-medio termine, ossia quelli emergenti della zona Asia-Pacifico.