La
realtà aumentata e soprattutto la
realtà virtuale fanno notizia quando si tratta delle loro potenziali applicazioni di massa. In realtà, fatto salvo l'ambito del gaming, sono le applicazioni professionali che stanno mostrando per prime la validità di queste tecnologie in
forte espansione.
Accenture ha sviluppato diversi progetti in questo ambito, con soluzioni che interessano il mondo del
manufacturing ma anche applicazioni meno immediate e, in particolare in ambito retail, con un forte valore innovativo rispetto a una complessità tutto sommato limitata.
Al Mobile World Congress 2018, Accenture ha innanzitutto presentato due applicazioni di realtà aumentata
per il settore aeronautico. In entrambi i casi lo scopo è uno per cui la realtà aumentata è stata
sin dall'inizio indicata come una soluzione molto interessante: aiutare il
personale sul campo che provvede alla
manutenzione a alla riparazione dei velivoli.
In questo scenario il personale
deve avere sempre le mani libere ma ha anche spesso bisogno di consultare documentazione e manualistica per capire come procedere. Parallelamente, c'è tutta una parte "amministrativa" (e spesso cartacea) da gestire, ad esempio per generare l'ordine di parti di ricambio necessarie per la manutenzione. Svolgere questi compiti in maniera tradizionale
richiede molto tempo, tra il lavoro vero e proprio di manutenzione, la consultazione dei documenti e la parte amministrativa.
Una prima soluzione, sviluppata per KLM, prevede l'uso di visori
in stile HoloLens, capaci cioè di
visualizzare immagini tridimensionali nel campo visivo di chi li indossa. In questo modo, ad esempio, chi si trova davanti a un motore da riparare può contemporaneamente vedere anche il suo
gemello virtuale, sul quale animazioni specifiche mostrano le procedure da seguire. Mediante
comandi vocali è possibile richiamare parti di manualistica da consultare, selezionando con lo sguardo i componenti su cui di deve operare. Altri comandi vocali e gesture permettono poi di generare un ordine per l'approvvigionamento del componente evidenziato.
Accenture ha anche creato un sistema che si basa sull'
utilizzo di smart glass. Gli "occhiali smart" oggi non fanno più sensazione ma non vuol dire che la tecnologia non sia stata portata avanti. I modelli di smart glass disponibili sono diventati
man mano più efficaci e mantengono alcuni vantaggi rispetto ai visori 3D: sono più semplici da indossare e possono sfruttare sin da subito la grande quantità di
contenuti bidimensionali che un'azienda già possiede.
La soluzione sviluppata da Accenture è
integrata con il sistema di supporto tecnico dell'azienda utente e permette così a chi indossa gli smart glass di "vedere" - restando a mani libere - alcune funzioni che normalmente richiederebbero un PC o quantomeno un tablet. È possibile richiamare informazioni e interfacce di vario tipo e, soprattutto,
gestire una interazione con il personale di supporto remoto, ricevendo informazioni e anche mostrando in tempo reale, attraverso la
videocamera integrata degli smart glass, quello che si ha davanti.
Rispetto alla realtà aumentata, la
realtà virtuale ha il vantaggio di "immergere" l'utente in un mondo completamente artificiale e quindi, se si vuole,
creato in modo specifico per scopi particolari. Un altro progetto Accenture presentato al MWC vede infatti la creazione di un ambiente virtuale in cui far
sperimentare le sensazioni che si proverebbero a bordo di un veicolo a guida autonoma.
Lo scopo non è dimostrare le qualità della guida autonoma, se non indirettamente. L'obiettivo principale del progetto è
valutare le reazioni dei guidatori/passeggeri mentre si muovono in un ambiente realistico a bordo di un'automobile che non possono controllare. Il mondo virtuale ricreato è abbastanza "immersivo" da rendere
significative queste reazioni.
La soluzione progettata da Accenture valuta il livello di "attenzione" del guidatore tramite sensori posti nel sedile e registra, con un questionario alla fine della simulazione, la sua
percezione della sicurezza durante il percorso virtuale. A questo scopo la simulazione prevede alcuni momenti chiave (una manovra errata, l'incrocio con un altro veicolo...) che possono essere valutati in modo diverso dal singolo soggetto e aumentare o diminuire la sensazione di sicurezza. Tutte queste informazioni
aiutano le aziende che sviluppano veicoli autonomi a capire in che direzione muoversi per renderle più gradite agli utenti potenziali.
Realtà aumentata e virtuale hanno già alcune applicazioni nel
retail. In questo ambito specifico Accenture ha però sviluppato una soluzione
tecnologicamente più semplice ma molto efficace, che Ikea userà nella realizzazione di un nuovo tipo di punti vendita da collocare dentro le città e di dimensioni contenute. Quindi non, come avviene di solito, negozi di grande estensione ai margini dei centri abitati.
Il limite dei negozi piccoli è che non possono mostrare tutto l'assortimento dei prodotti, che va simulato con un approccio di realtà "arricchita". Un sistema attentamente progettato di
videoproiettori sovraimpone alle pareti dei negozi
informazioni dinamiche relative ai prodotti esposti, un po' come si fosse dentro un catalogo Ikea.
Ma soprattutto, per mostrare come uno stesso oggetto cambia
a seconda delle texture o dei motivi delle sue varie versioni, è possibile sovraimporre proprio queste texture su oggetti che in realtà sono bianchi. Lo si fa con
animazioni, che aggiungono un elemento in più alla
esperienza d'acquisto. Gli oggetti vengono caricati nel proprio carrello (virtuale) con un gesto, usando una versione ad hoc della classica matita Ikea, il checkout si completa davanti a uno schermo
come in un ecommerce online.