I progetti
Internet of Things si sposano bene con il cloud innanzitutto perché questo può gestire bene sia il volume di dati che vanno trasmessi ed elaborati, ma anche perché i cloud provider (generalisti o
specializzati) hanno messo in campo
vari tipi di servizi specifici, più o meno complessi, che possono operare in sinergia fra loro. In questo modo i provider possono supportare ambienti IoT di qualsiasi genere, indipendentemente dai dispositivi implementati sul campo e da come l'azienda utente intende raccogliere, immagazzinare ed elaborare i suoi dati.
Questa versatilità però ha un
costo che può risultare eccessivo per le applicazioni più semplici, che sono anche le più diffuse. Accade in particolare per la
telemetria, in cui c'è bisogno solo di misurare dati sul campo - con sensori assai poco "smart" - e trasferirli in cloud. Tutti i servizi che cloud puntano invece sulle opzioni di onboarding, gestione e aggiornamento dei dispositivi risultano in questi casi inutili.
Pensando alle applicazioni di questo genere, che definisce di "device to cloud telemetry", Microsoft ha deciso di realizzare un
nuovo livello di Azure IoT Hub, il suo servizio cloud principale dedicato al mondo IoT. Battezzato non a caso IoT Hub Basic, è pensato per chi muove i primi passi sulla strada dell'Internet of Things e vuole spendere relativamente poco.
Dal punto di vista tecnologico e infrastrutturale non ci sono ovviamente differenze tra Azure IoT Hub Basic e gli altri livelli previsti da Microsoft.
Non sono però attive le funzioni relative al dialogo che va dal centro (il cloud) alla periferia (i dispositivi). Non è ad esempio possibile inviare messaggi ai dispositivi, aggiornarne il firmware o supportare applicazioni
di edge computing. L'idea di fondo è che alla periferia della rete ci siano solo sensori o al massimo
microcontroller, nulla di più complesso e "smart".
Si tratta di un presupposto che
non crea problemi a molte applicazioni di monitoraggio, ad esempio
in campo industriale. In cambio di questa semplificazione si ha una netta riduzione dei costi di Azure IoT Hub,
ridotti a un quinto del livello Standard per le applicazioni che veicolano il maggior volume di informazioni (Azure IoT Hub si paga per volume di messaggi, con un sistema a fasce di traffico). C'è comunque sempre la possibilità di passare dal livello Basic a quello Standard, nel caso in cui il proprio progetto IoT evolva verso applicazioni più complesse.