Siamo sempre più vicini alla definitiva entrata in vigore del
GDPR e per alcune aziende statunitensi stanno venendo al pettine nodi che non conviene sciogliere. Tanto da prendere una decisione drastica:
non servire più gli utenti europei o che si collegano dalle nazioni UE. Un
thread su Twitter del CEO di F-Secure,
Mikko Hypponen, sta segnalando alcune aziende piccole e grandi che scelgono di seguire questa strada.
Per il momento non si può certamente dire che a gettare la spugna siano giganti dell'IT. Il trend riguarda soprattutto software house collegate al
mondo della pubblicità online o dei servizi digitali per il marketing, i cui nomi sono poco noti fuori dal loro settore. Tra i casi relativamente più conosciuti si può citare
Unroll.me, che offre - od offriva, dipende da dove vi trovate - un servizio per la gestione delle iscrizioni alle newsletter.
Consultando alcuni dei siti delle aziende segnalate da Hypponen si notano
punti diversi di vista. In alcuni casi il ragionamento è semplice: i requisiti del GDPR
sono eccessivi se una quota minima del giro d'affari deriva da clienti europei, tenendo conto che il rischio di una sanzione economica è elevato.
Alcune aziende ritengono poi che la
normativa sia poco chiara e che non esistano al momento soluzioni tecnicamente efficaci per affrontare aspetti articolati come la
cancellazione totale dei dati personali di chi ne faccia richiesta. O che, se queste soluzioni esistono, vadano al di là delle loro capacità di investimento.
In altri casi la fuoriuscita digitale dall'Unione Europea non viene molto commentata. L'impressione è che alcune aziende non gestiscano le informazioni in maniera ineccepibile e che la compliance al GDPR, più che creare problemi tecnici, letteralmente impedirebbe di
portare avanti il proprio business. Non considerare più gli utenti europei risolve di netto la questione.