La smart factory fa bene al settore dell’auto, con 160 miliardi di dollari di guadagni da qui al 2023 

Uno studio di Capgemini rivela che quasi la metà delle aziende dell’automotive ha investito più di 250 milioni di dollari nelle fabbriche intelligenti  

Autore: Edoardo Bellocchi

Le fabbriche digitali potrebbero portare l’industria automobilistica a registrare un aumento della produttività annuale pari a 160 miliardi di dollari entro il 2023, svela un report del Digital Transformation Institute pubblicato da Capgemini. Rispetto ad altri settori, l’automotive è quello che si è posto obiettivi più ambiziosi negli investimenti in ambito smart factory: entro cinque anni dall’implementazione di una fabbrica completamente intelligente, ognuno dei primi dieci produttori di auto a livello mondiale potrebbe realizzare ulteriori 4,6 miliardi di dollari o una crescita del 50 per cento dei profitti operativi annui. Entro il 2023, la crescita media della produttività delle smart factory nel settore automotive sarà pari al 7 per cento.  

La fabbrica intelligente è quella che utilizza tecnologie digitali in tutto il percorso di produzione, tra cui l’intelligenza artificiale, l’Internet of Things, la realtà aumentata e altri componenti che contribuiscono ad aumentare produttività, qualità e flessibilità degli impianti di produzione. Iniziative di tipo smart factory sono già state avviate in quasi la metà delle aziende dell’industria automotive (46%), precedute solo dal settore manifatturiero (67%) e da quello aerospaziale (63%), ma il settore automotive vanta la percentuale più alta (49%) di aziende che hanno investito oltre 250 milioni di dollari in fabbriche intelligenti. 

Tuttavia, prosegue il report di Capgemini, il 42 per cento dei produttori di auto ritiene di non essere sulla buona strada nella realizzazione del pieno potenziale delle smart factory. si tratta della percentuale più elevata tra tutti i settori considerati. Il report sottolinea però che le aziende che stanno compiendo i maggiori progressi investono tre volte di più di quelle con problemi di implementazione, evidenziando che i produttori più all’avanguardia stanno anche investendo in advanced analytics e intelligenza artificiale, mentre quelli in difficoltà si concentrano troppo su componenti hardware.

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