Intel ha deciso di abbandonare la tradizionale associazione tra una generazione di processori e uno specifico processo di microlitografia e così ha reso più complicato tenere traccia di quanto l'evoluzione tecnologica si concretizzi nelle sue varie CPU. Ne ha fatto le spese il (sinora) misterioso processore
Intel Core i3-8121U, la cui sigla indica l'appartenenza all'ottava generazione di processori Intel ma che in realtà ha il primato di essere la prima CPU commerciale prodotta con
microlitografia a 10 nanometri e non più a 14.
Il Core i3-8121U è stato adottato per ora in un solo notebook: il
Lenovo IdeaPad 330, anche questo presentato senza particolare fanfara. Si sapeva che Intel aveva già fornito piccoli lotti di CPU a 10 nanometri - nome in codice
Cannon Lake - a un produttore di PC, piccoli perché i processi produttivi non sono ancora in grado di gestire volumi di massa. Non si sapeva però che questo produttore fosse proprio Lenovo.
Adesso che Intel ha
pubblicato ufficialmente la scheda tecnica del Core i3-8121U sappiamo che si tratta di una CPU a 10 nanometri di fascia bassa (i3 a due core) ed a basso consumo (è un modello U). E sappiamo anche che nell'ottava generazione di processori rientrano ora, per la nuova filosofia di Intel,
almeno quattro famiglie (Kaby Lake-R, Kaby Lake-G, Coffee Lake e ora Cannon Lake) e due processi produttivi (14 e 10 nanometri).
Le CPU a 10 nanometri sono una realtà di mercato, quindi. Ma in questo debutto molto "soft" non ci sono molti elementi da cui partire per capire
come Intel intenda arricchire questa parte di offerta. I dati tecnici del processore indicano più che altro componenti a basso consumo e una dotazione di funzioni relativamente di base destinata al segmento consumer. Una ipotesi concreta è che Intel voglia partire da processori semplici per poi applicare il nuovo processo di produzione a chip sempre più complessi.
Va peraltro ricordato che Intel
non ha ancora indicato una data ufficiale di inizio per la produzione di massa di chip a 10 nanometri. Si parla genericamente del 2019 e il CEO Brian Krzanich ha spiegato di recente agli analisti finanziari che il momento preciso dell'anno in cui si avvierà una produzione di massa dipende da quanto velocemente Intel riuscirà a
ridurre la quota di chip difettosi dopo la produzione. Nella peggiore delle ipotesi Intel potrebbe rimandare la produzione alla seconda metà del 2019, il che sposterebbe ai
primi mesi del 2020 l'arrivo sul mercato - in volumi significativi - dei nuovi prodotti con CPU a 10 nanometri.