Se le soluzioni per la collaboration sono un’offerta da tempo consolidata per
Cisco, non per questo la loro evoluzione si ferma o rallenta.
Michele Dalmazzoni, Collaboration and Industry Digitization Leader di Cisco, sintetizza così la filosofia alla base del tema della collaboration: “
il compito delle nostre soluzioni è quello di costruire ponti sicuri e aperti, pensati per durare nel tempo e per sostenere le organizzazioni ricche e complesse di oggi, che devono poggiarci sopra il proprio business”. È anche per questo che il manager ne parla descrivendo il passaggio “
dall’Internet of Things all’Internet of People, o meglio all’Internet for People, ovvero comunicazione tra le persone, tra le macchine, e tra le persone e le macchine, per collegare spazi e persone con il plus della dimensione digitale”.
Offerta arricchitaEcco quindi che
l’offerta di collaboration di Cisco si è via via arricchita attraverso l’integrazione di mondi e settori diversi, dalla telepresence al contact center e oltre, grazie anche alle acquisizioni come quella di
Broadsoft, una piattaforma cloud di unified communication o quella, recentissima visto che risale all’inizio di maggio, di
Accompany, che si occupa di business intelligence. “
Abbiamo integrato tutti questi asset e li abbiamo resi disponibili a tutti”, prosegue Dalmazzoni, spiegando che “
oggi le nostre piattaforme di collaboration non solo sono disponibili as a service, ma sono anche accessibili alle Piccole e Medie Imprese grazie al lavoro effettuato sulla riduzione dei costi, tanto che attualmente le PMI rappresentano la parte principale dei nostri clienti sia in Italia sia altrove”.
Piattaforma apertaDopo aver specificato che in tutta Cisco “p
rima di vendere la tecnologia la utilizziamo in maniera completa, anche a livello di smart working”, Michele Dalmazzoni ha illustrato la
novità della piattaforma di collaboration, dettata dall’esigenza di semplificare la line-up, unificata sotto l’insegna Cisco Webex, che è "
un brand fortissimo utilizzato in tutto il mondo, scelto per identificare la piattaforma di cloud collaboration di Cisco”. L’espressione “piattaforma” ricorre spesso nell’identificazione dell’intera offerta Webex. E questo accade non a caso, in quanto le diverse soluzioni, spiegano gli esperti di Cisco, “
hanno la caratteristica di avere interfacce aperte e pubblicate, che permettono di accedere alle piattaforme in modo che altre aziende possano sviluppare soluzioni innovative che traggano i massimi vantaggi dalla piattaforma stessa”.
Brand unificatoMa la sostanza dell’annuncio, declinato a Milano a metà maggio in un incontro con la stampa italiana, è che non si tratta semplicemente di un rebranding, quanto piuttosto di un arricchimento di soluzioni e di funzionalità, dato che
le precedenti offerte identificate come Spark e Webex convergono ora in una piattaforma unificata. Che vede spiccare l’offerta
Webex Meeting, consistente in una app per le riunioni che privilegia il video qualunque sia il dispositivo utilizzato, e
Webex Teams, fino a oggi nota, e non poco, come Cisco Spark. Senza perdere il suo carattere di soluzione per la team collaboration,
l’ex Cisco Spark, oggi ribattezzata Webex Teams, vede l’integrazione di nuove componenti video insieme a strumenti e algoritmi di machine learning e intelligenza artificiale, che si affiancano a una serie di funzionalità nuove tra le quali vi sono il whiteboarding, la messaggistica in tempo reale, l’accesso semplificato per gli ospiti alla conferenza e la condivisione immediata dei contenuti. e strumenti integrati. Sulla stessa linea, anche la soluzione Cisco Spark Board è diventata
Webex Board, mentre una novità è
Webex Share, una sorta di dongle studiato per permettere la condivisione dei contenuti sul grande schermo dei televisori odierni, spesso presenti in azienda anche se non utilizzati adeguatamente. Quest’ultima offerta sarà disponibile dopo l’estate.