Se una buona parte delle aziende non-europee considera il
GDPR un problema che non sempre
vale la pena affrontare, ce ne sono altre che hanno deciso di considerarlo quantomeno come un elemento di
distinzione positiva. In questo ristretto gruppo possiamo ora considerare
Microsoft, che per bocca (virtuale) della sua Corporate Vice President and Deputy General Counsel,
Julie Brill, ha spiegato come
estenderà agli utenti di tutto il mondo le misure adottate per rispettare la nuova normativa.
Brill
sottolinea che il GDPR "
è un importante passo in avanti per i diritti legati alla privacy, in Europa e in tutto il mondo". Il principio sottolineato da Microsoft in tal senso è quello della "digital trust" già messa in evidenza da tempo: se gli utenti
non hanno fiducia nella tecnologia, finiranno per non usarla. E la fiducia le aziende possono ottenerla anche spiegando chiaramente cosa faranno dei dati che raccolgono dai loro clienti.
La visione del GDPR è quindi sostanzialmente positiva e per questo Microsoft ha deciso di estendere a tutti i suoi utenti,
indipendentemente dalla loro nazionalità e collocazione geografica, i frutti del lavoro svolto per la clientela europea. In particolare gli utenti potranno sapere cosa Microsoft fa dei dati che raccoglie, correggerli, cancellarli e trasferirli altrove. La parte dedicata alla privacy della
pagina di gestione degli account Microsoft fornisce gli strumenti necessari a queste operazioni. Microsoft ha anche modificato la sua "privacy policy" rendendola più chiara per la consultazione da parte degli utenti.
Microsoft ha sottolineato che tutti i suoi prodotti e servizi rispetteranno il GDPR e che per questo ha messo al lavoro
oltre 1.600 tecnici, dedicati a vari progetti collegati alla normativa. A Redmond sembrano comunque ben consci del fatto che la compliance sarà un
obiettivo non precisamente definito almeno per un po': nelle prime fasi di vita del GDPR tutti - dalle imprese
alle autorità di controllo - dovranno capire nella pratica come intepretare i principi della legge.
Molto del lavoro fatto finora si è concentrato sul segmento delle grandi imprese ma, spiega Brill, sono stati sviluppati strumenti e servizi che
aiutano in generale le aziende ad adattare i loro processi al GDPR. Tanto che, secono la manager, oggi per la gran parte delle aziende la strada più semplice ed economica per diventare compliant al GDPR è "
custodire i propri dati sul Microsoft Cloud".