La prima Authority europea a definire ufficialmente i primi passi operativi verso il 5G è quella italiana. L'
Agcom ha infatti fissato le basi su cui sarà realizzata la gara per l'
assegnazione delle frequenze 5G, gara che dovrà concludersi a settembre 2018 e si prevede porterà nelle casse dello Stato almeno due miliardi e mezzo di euro, la metà dei quali già quest'anno.
Asta a parte, un elemento interessante è che l'Agcom ha anche provveduto a indicare alcuni profili di utilizzo delle bande regolamentate, cercando in modo evidente di
tutelare la concorrenza fra gli operatori e di favorire la nascita di una pluralità di servizi anche nelle zone d'Italia meno appetibili dal punto di vista economico.
L'Authority ha al momento definito tre fasce di frequenza da assegnare per il 5G. Quella più "tradizionale" è la banda
694-790 MHz, in cui "
fornire servizi di tipo radiomobile classico". L'Agcom considera però importante che i futuri operatori 5G non realizzino le loro reti solo in base alla distribuzione della popolazione italiana ma badando anche alla copertura di
alcune aree specifiche: le zone turistiche, le principali direttrici di trasporto e i loro nodi (stazioni, porti, aeroporti).
Agcom sembra voler evitare che questa banda diventi
patrimonio dei soliti noti e ha predisposto un meccanismo di gara favorevole ad un nuovo entrante, prevedendo di assegnargli due blocchi su sei di frequenze. In questo modo l'ipotetico nuovo entrante avrebbe
subito una buona disponibilità di spettro nella parte considerata più pregiata delle bande radiomobili classiche.
Le altre due bande considerate sono quella dei 26,5-27,5 GHz, su cui però l'Authority non si è soffermata molto dal punto di vista dei possibili utilizzi, e quella dei
3,6-3,8 GHz. Qui Agcom vede la maggiore possibilità di sviluppo di servizi innovativi, ad esempio in campo automotive, grazie all'utilizzo di
tecnologie come il Massive MIMO e il beamforming che favoriscono la copertura e l'inseguimento degli utenti.
Per chi opera in questa banda l'Agcom prevede alcuni
obblighi particolari quando si tratta della copertura dei Comuni sotto i cinquemila abitanti. In questi casi la copertura dovrà essere complementare a quella di eventuali progetti broadband già in corso, per agevolare lo sviluppo di servizi anche nelle aree rurali o poco abitate.