Un primo gruppo di banche italiane ha avviato la sperimentazione operativa di
una blockchain. A breve, dopo una prima fase di test, la sperimentazione sarà estesa ad un più ampio numero di banche.
ABI Lab, il laboratorio tecnologico promosso dall’
Associazione Bancaria Italiana, e le banche che partecipano al progetto sono impegnati sull’applicazione della tecnologia blockchain ai processi interbancari. L'obiettivo è concretizzare alcuni suoi vantaggi potenziali tra cui in particolare
trasparenza e visibilità delle informazioni, come anche maggiore velocità di esecuzione delle operazioni.
L'ambito di applicazione del progetto italiano è la spunta interbancaria, che verifica la corrispondenza delle attività che interessano due banche diverse,
ad esempio operazioni effettuate fra due clienti di due istituti. Il progetto ha verificato in particolare come l'applicazione dei ledger distribuiti contribuisce a migliorare alcuni aspetti specifici dell’attuale operatività, che possono provocare discrepanze complesse da gestire per le banche.
Tra queste
discrepanze hanno un "peso" giudicato predominante il tempo necessario a identificare transazioni non corrispondenti tra due banche; la mancanza di un processo standardizzato e di un protocollo di comunicazione unico; la limitata visibilità delle transazioni tra le parti.
Gli
Smart Contract giocano ovviamente un ruolo importante nel progetto. Attraverso il loro utilizzo sarà possibile effettuare
il riscontro automatico delle transazioni bancarie, semplificando e accelerando il processo di riconciliazione.
L’avvio di questa prima sperimentazione della blockchain vede impegnate
14 realtà del mondo bancario: Banca Mediolanum, Banca Monte dei Paschi di Siena, Banca Sella, BNL – Gruppo BNP Paribas, Banca Popolare di Sondrio, Banco BPM, CheBanca! – Gruppo Mediobanca, Credito Emiliano, Crédit Agricole, Credito Valtellinese, Iccrea Banca, Intesa Sanpaolo, Nexi Banca, Ubi.