I vantaggi dell’IoT in campo medico, definito sempre più spesso come
Internet of Medical Things (IoMT), sono innegabilmente interessanti, ma poiché gli hacker approfittano del livello di sicurezza solitamente basso dei dispositivi connessi, la
difesa di questi dispositivi e degli utenti a loro connessi ha assunto un’importante rilevanza. L’allarme è stato lanciato da
WatchGuard Technologies, che ha creato un
ebook dal titolo “
Le vulnerabilità del camice. Come non rischiare la sovraesposizione nel settore della sicurezza informatica in campo sanitario” per offrire un’analisi delle innovazioni in atto nel settore sanitario, dei rischi per la sicurezza delle informazioni e delle soluzioni idonee per un piano di implementazione di tecnologie in totale sicurezza.
Ma come l’Internet of Medical Things sta trasformando il settore sanitario? Dispositivi come
defibrillatori,
microinfusori,
pacemaker e altri, prevedono ormai la
funzionalità Wi-Fi, il monitoraggio remoto e tecnologie NFC. Oggi vi sono anche
termometri parlanti che comunicano le temperature semplicemente con il clic di un pulsante, e sono persino allo studio
“fasciature intelligenti” in grado di segnalare se una lesione è guarita e inviare al medico aggiornamenti sul processo di guarigione.
I dispositivi medici vulnerabili sono collegati a tutta una serie di
sensori e unità di monitoraggio e rappresentano dei possibili punti di accesso alle grandi reti ospedaliere per il furto di cartelle cliniche elettroniche sensibili o
attacchi ransomware devastanti in grado di prendere in ostaggio i sistemi critici. Considerato che oggi la maggior parte degli
ospedali più avanzati ha in media 10-15 dispositivi connessi per posto letto, è facile capire come l’esposizione al rischio sia enorme e costantemente in crescita, e soprattutto perché il problema meriti massima attenzione.